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Aiutare minori in difficoltà che rischiano di essere emarginati dalla società e accompagnarli nel proprio percorso scolastico è la missione del centro Vismara di Fondazione Don Gnocchi. Ci troviamo nel quartiere milanese Gratosoglio, e, qui, educatori e professionisti portano avanti un progetto didattico: il Laboratorio di Formeducative, che offre un percorso alternativo alla scuola tradizionale per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, e il centro diurno, dove si svolgono attività ludico-ricreative, laboratori, progetti individualizzati e gite.

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“I nostri programmi si rivolgono a giovani che hanno meno di 16 anni (massimo 20 individui) a rischio disagio sociale, che soffrono di problemi comportamentali e di tipo relazionale – spiega Floriana Rabuano, educatrice e responsabile di servizio del Centro Diurno Minori – con l’obiettivo di prepararli al meglio per affrontare l’esame di terza media”.

 

“Il minore dimenticato”

Grazie al sostegno finanziario di Mediobanca, il centro Vismara ha avviato anche un altro progetto: “Il minore dimenticato”, il quale si inserisce in una zona d’ombra tra intervento riabilitativo e socioeducativo e si rivolge ad adolescenti a rischio abbandono scolastico e disagio sociale.

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In particolare, grazie al progetto è possibile garantire un forte sostegno a tre ragazzi che vivono in gravi situazioni di disagio e ad alto rischio devianza.

 

I progetti del Centro Vismara           

Sono tre gli educatori che, nel centro, seguono, più o meno, una decina di ragazzi. “Su segnalazione da parte degli istituti scolastici e/o delle agenzie educative, li accogliamo nel centro e li prendiamo in carico quasi in toto. Gli forniamo un semiconvitto, che prevede la mensa diurna, una parte didattica ed una progettuale, con laboratori di vario tipo – spiega Floriana – Nei casi in cui ce ne sia bisogno, supportiamo, per quanto di nostra competenza, le famiglie, e segnaliamo eventuali situazioni più gravi a chi di dovere”.

Il Centro Vismara collabora, oltre che con istituti scolastici e servizi sociali, anche con l’istituto penale minorile Beccaria. “Questi ragazzi vivono in contesti al limite, rischiano l’emarginazione sociale e, spesso, si trovano immersi in situazioni in cui il ruolo genitoriale è, praticamente, quasi del tutto assente – continua Floriana – Vivono il centro come luogo di aggregazione, dove poter socializzare e formarsi sia da un punto di vista didattico che personale”.

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Il pranzo è il momento conviviale per eccellenza. A mensa si approfitta per conversare e confrontarsi. “Spesso, poi, invitiamo i ragazzi a leggere articoli di giornale (a volte sono loro stessi a proporli) al fine di sviluppare in loro una capacità critica e abbattere muri che hanno costruito in relazione al contesto in cui si trovano –  racconta la responsabile – Non abbiamo la pretesa di cambiarli, ma vogliamo fargli capire e fargli vedere che oltre la loro difficile realtà quotidiana esiste altro. Molti di loro sono isolati all’interno di quartieri; non sanno nemmeno che esistono altri mondi al di fuori del loro. Questo centro vuole aiutarli e fargli capire che, con il sacrificio, possono ottenere tanto da loro stessi e portare avanti un percorso scolastico che varrà il loro futuro”.

Oltre a sviluppare il programma didattico, nel centro si svolgono laboratori di cucina, cineforum, escursioni all’aria aperta o in città, attività ludiche e sportive. Il Vismara nasce proprio come centro sportivo e, pertanto, i ragazzi possono approfittarne per giocare a calcio, andare in palestra, in piscina, e organizzare tornei sportivi. Molti di loro, una volta portato a termine il proprio percorso, tornano a frequentare il centro.

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Delle tante storie che hanno coinvolto Floriana in prima persona, ce ne sono alcune che mai dimenticherà, come quella di una ragazza che, nonostante abbia dovuto affrontare momenti di forti difficoltà nella vita, è riuscita a inserirsi in un contesto lavorativo che le piace molto. Adesso sta portando avanti un tirocinio a cui teneva tanto con entusiasmo, caparbietà, passione e tanta voglia di riscatto.