L’allarme del Presidente della Repubblica: “I tentativi di affrontare i cambiamenti ambientali sono ancora parziali e insufficienti”
Un appello inusuale, accorato, scandito a chiare lettere dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto al Teatro comunale di Belluno alla cerimonia commemorativa dell’alluvione che ha colpito lo scorso ottobre la regione Veneto. «Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale – ha detto il Capo dello Stato – per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello planetario». «Gli sforzi compiuti nelle diverse conferenze internazionali – ha chiosato – hanno, sin qui, conseguito risultati significativi ma ancora parziali e insufficienti».
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Le parole di Mattarella
Mattarella, in visita ai territori che hanno maggiormente sofferto le conseguenze dei cambiamenti climatici, ha pronunciato un discorso insolitamente “green”, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale, tirando anche le orecchie agli amministratori locali: «vanno respinte decisamente – ha avvertito – tentazioni dirette a riproporre soluzioni già ampiamente sperimentate in passato con esito negativo, talvolta premessa per futuri disastri». «L’amara e indimenticabile esperienza del Vajont ce lo insegna ogni momento».
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La Repubblica è responsabile e vittima
Parole particolarmente amare sono state pronunciate con riferimento ai disastri legati al dissesto idrogeologico del Paese.«La Repubblica – ha ammesso l’inquilino del Colle – è responsabile di quanto avviene sul suo territorio e quindi ha motivo di scusarsi con chi ha sofferto le conseguenze di disastri di questo genere». «Ma la Repubblica è anche – ha aggiunto – vittima anch’essa delle scelte e dei comportamenti di coloro che hanno concorso causare immani sciagure come quella e io, rappresentando la Repubblica, nel porgere le scuse a quei rappresentanti, mi colloco accanto a chi avverte il dolore di quei lutti immani e tra coloro che ne conservano la memoria».
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Lotta comune al dissesto idrogeologico
«Il territorio del nostro Paese – ha proseguito Mattarella – è fragile e le conseguenze dell’abbandono dei territori, verificatosi sulle Alpi e sugli Appennini, vengono pagate, a caro prezzo, da queste zone ma anche dagli insediamenti urbani e produttivi in pianura. Occorre proseguire sulla strada di iniziative per la salvaguardia degli assetti idro-geologici. Queste iniziative sono state ampiamente delineate dal Parlamento in questi decenni ed è necessario un impegno condiviso delle istituzioni ai vari livelli per svilupparli e attuarli concretamente».
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«La tutela ambientale e idrogeologica è amica delle persone, ne salvaguarda la vita e difende così il futuro delle nostre comunità, accompagnata, come deve essere, da un uso razionale e sostenibile delle risorse esistenti nell’area. Il rilancio di una politica per la montagna e le popolazioni che la abitano va non solo nella direzione della effettiva affermazione della eguaglianza fra i cittadini della Repubblica, ma rappresenta una sfida per il recupero pieno di aree abbandonate o sottoutilizzate, preziose per il processo di crescita dell’Italia».