Con le sue audio-pillole da 1 minuto, l’arte è davvero alla portata di tutti. La nostra intervista alla founder di eArs
Nel 2018 eArs (qui il sito) ha partecipato alla Call For Impact di Get it! su Valorizzazione del Patrimonio culturale e ambientale. All’interno del programma si è contraddistinta per l’innovazione e l’impatto culturale del proprio modello d’impresa; inizialmente tra le 106 iniziative candidate e, nella fase successiva, tra le 15 approdate al Selection Day.
Dopo aver conseguito un percorso di incubazione presso Filarete e di mentorship sotto la guida di Andrea Alessandri – entrambi offerti dal programma – la startup è tra le prime di Get it! a beneficiare dell’investimento di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’impact investing e promotore del programma, in partnership con Cariplo Factory.
Puntando sul suo impatto potenziale, Fondazione Social Venture GDA è diventata socio-fondatore di eArs srl, attraverso l’acquisizione del 2% delle quote della startup, il linea con un approccio all’investimento di tipo impact first.
Il team di eArs
L’intervista alla fondatrice di eArs
Startupitalia ha intervistato, Michela D’Onofrio – fondatrice e referente principale di eArs.
StartupItalia: Cosa propone eArs sul mercato? Qual è il suo impatto?
eArs: Circa il 33% degli italiani è culturalmente inattivo; in tanti provano un senso di inadeguatezza nell’approccio con il mondo dell’arte, specialmente di fronte a opere d’arte che non comprendono. Da questa constatazione nasce eArs, con l’obiettivo di “democratizzare” l’arte, rendendola accessibile a un pubblico sempre più esteso.
Leggi anche: Ivrea, terminal dei pullman diventa luogo d’arte e inclusione
StartupItalia: Come?
eArs: Attraverso la produzione di audio-pillole semplici e accattivanti della durata di 1 minuto, la web-app intende offrire al visitatore un valido compromesso tra la sovrabbondanza di informazioni e l’assenza di indicazioni minime a supporto della comprensione dell’opera artistica; il tutto puntando su uno storytelling innovativo e non didascalico, capace di stimolare il pensiero e creare vicinanza tra il pubblico e il mondo dell’artista. Infatti, eArs è gratuito per l’utente finale e per ascoltare i nostri audio bastano uno smartphone e un paio di cuffie, senza la necessità di scaricare alcuna applicazione sul cellulare.
StartupItalia: La vostra offerta viene declinata in vari modi, vero?
eArs: I nostri servizi principali sono: eArs for exhibitions destinato a gallerie, musei e fondazioni intenzionate ad aumentare l’attrattività delle proprie esposizioni; eArs for platforms supporta le piattaforme di ticketing online fornendo degli “audio-trailer” per la vendita di esperienze culturali.”
Leggi anche: Guadagnare con l’arte: difficile ma non impossibile. La sfida di Squareworld
StartupItalia: Qual è stato il valore aggiunto del percorso di empowerment intrapreso grazie a Get it!?
eArs: “Il percorso di incubazione e mentorship offerti dal programma ci hanno consentito di crescere e consolidare il nostro modello di business in particolar modo di definire la strategia di go-to-market; il valore aggiunto, però, risiede nella possibilità di entrare in contatto con investitori di tipo impact, come Fondazione Social Venture GDA, sotto la cui ala ci siamo costituiti in srl. Uno step davvero importante per noi e di cui siamo fieri.”
StartupItalia: Cosa riserva il futuro?
eArs: “Siamo sul mercato dal 2018. Ad oggi con i nostri audio abbiamo seguito 11 mostre, tra cui una alla Fondazione di Michelangelo Pistoletto a Biella e abbiamo stretto un rapporto di partenariato con una delle principali fiere d’arte in Italia, Paratissima, con cui collaboriamo ormai da 4 edizioni tra Milano, Torino e Bologna. Il prossimo passo sarà quello di effettuare dei test più approfonditi su alcune piattaforme di e-ticketing con cui siamo in contatto; con i nostri audio ci aspettiamo di aumentare il numero delle vendite delle esperienze culturali online con l’obiettivo sociale di accrescere così il numero di persone attive nella cultura.”