Secondo il V Rapporto Nazionale sull’imprenditoria femminile di UnionCamere, a fine 2021 erano poco più di 14 mila e quattrocento le start-up innovative registrate in Italia, di cui circa 1.800 femminili, pari solo al 12,5% del totale. E secondo il Gender Diversity Index (GDI), la percentuale di donne all’interno dei Cda è ferma al 35% mentre solo il 7% delle aziende europee è guidata, ad oggi, da una Ceo donna.
Mancata cultura imprenditoriale, barriere all’ingresso e ancora un gender gap evidente da colmare e combattere. Sono tante le donne, in Italia, che puntano a sviluppare una propria idea di business e sono ancora troppo pochi, ad oggi, gli strumenti a supporto per poterle concretizzare.
Ma è con l’obiettivo di aiutare, supportare il genere femminile a buttarsi in nuove idee imprenditoriali che, nascono realtà come quella di “Non È Tutto Rosa” che non sembrerebbe solo un motto e mantra, ma anche il nome di un podcast al femminile e associazione no profit che, dal 2020, accompagna la fondatrice Paolina Consiglieri nella creazione di un ecosistema volto ad aiutare le donne nella propria crescita personale e professionale.
Non È Tutto Rosa nasce in pandemia
“Non È Tutto Rosa è nato alla fine del 2020 come podcast dopo un periodo professionale e personale molto complicato. E’ partito da una fase difficile della mia vita, che mi ha portata a farmi domande su di me, la classica crisi esistenziale. Dopo un percorso di terapia e di crescita personale, sono rinata con una nuova consapevolezza di me stessa e della mia vita. Ho sempre lavorato come content creator e nel mondo della moda; ho abbandonato questo mondo e ho iniziato da zero con questo podcast, con l’obiettivo di condividere storie di donne che, come me, avevano superato momenti di difficoltà nella loro vita e che potevano non solo raccontare questa esperienza ma anche dare una motivazione, una spinta a tutte le altre che in quel momento stavano vivendo una crisi – racconta a StartupItalia Paolina Consiglieri, Founder di Non È Tutto Rosa -. Da lì, nei mesi il progetto è cresciuto tantissimo e sono stati tantissimi i feedback. Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che molte donne spesso non abbiano consapevolezza di loro stesse, della propria vita. In qualche modo, si mettono le proprie priorità dopo tutto il resto: dopo la famiglia, dopo la coppia, il lavoro e persino gli amici. Solo dopo, vengono presi in considerazione i loro sogni e le loro insicurezze. Allora ho pensato: cosa posso fare nel concreto per aiutarle a ritrovare la scintilla e imparare ad ascoltarsi? Da lì, l’idea di fondare anche l’associazione”.
Dare aiuto concreto a donne che hanno bisogno di supporto nella crescita personale e professionale, attraverso eventi di formazione, coaching e networking: Non È Tutto Rosa punta a creare consapevolezza a 360 gradi, per aiutare le donne a lanciare la propria idea di business trovando supporto e aiuto all’interno della community. E il lavoro per poter aiutare le donne a diventare imprenditrici, parte proprio dal benessere e dall’autoconsapevolezza.
“È un lavoro costante e quotidiano che non possiamo abbandonare. Ci sono tantissime cose che cambiano nella nostra vita, dai punti di vista ai lavori o luoghi in cui vivere. Il lavoro sull’autoconsapevolezza e il saper accettare il cambiamento fanno parte di questo lungo percorso. Questo percorso di accettazione per noi donne dovrebbe partire già dalle scuole, tra medie e licei. Se non viene intrapreso così presto, il mio consiglio per le donne è conoscere nuove persone, fare networking, leggere e continuare ad appassionarsi. Sono tante le donne che ci scrivono e che abbiamo conosciuto che si ritrovano a lavorare al proprio lavoro ma con l’idea di lasciare, trovare la propria passione e dedicarsi a quello – prosegue Paolina Consiglieri -. Per chi deve trovare ancora la propria passione, il percorso è più lungo. Ma in generale il mio consiglio è di non ascoltare gli altri, liberandosi delle sovrastrutture che ci impone la nostra società. Se abbiamo un’idea imprenditoriale, molto spesso entriamo in contatto con commenti del tipo “e se va male?” oppure “è molto rischioso buttarsi nel mondo del business”. Questi commenti, in realtà, sono un grandissimo ostacolo perché non tutte le donne sono in grado di superarli e, spesso, li immagazzinano costruendo dei veri e propri muri. Un percorso di coaching, di terapia e tanto networking possono davvero aiutare noi donne ad uscire dalla nostra comfort zone”.
“In generale il mio consiglio è di non ascoltare gli altri, liberandosi delle sovrastrutture che ci impone la nostra società”
E proprio per supportare l’empowerment femminile e le idee di business al femminile, Non È Tutto Rosa ha anche lanciato diversi progetti tra cui Non È Tutto Rosa On the Road, il primo evento di networking femminile completamente itinerante che ha toccato tantissime città italiane, da nord a sud.
“Abbiamo fatto due tour in van in giro per l’Italia, raggiungendo tante città e organizzando tantissimi incontri con donne e ragazze per dare loro degli strumenti utili sia lato professionale che personale. Sono stati poi fatti due documentari e il secondo, creato dalla nostra videomaker Alice di Girolamo, verrà presentato al Giffoni Film Festival. Lo scopo è raccontare il nostro viaggio e alcune storie di donne che stanno segnando il futuro del nostro paese, in diverse regioni e con diverse età ed esperienze. Il nostro obiettivo è sempre quello di dar voce a donne provenienti da mondi molto trasversali; non per forza donne CEO o manager, ma avere uno stesso livello con giovani startupper o artigiane – racconta Paolina Consiglieri – Questo per sdoganare anche un pensiero ormai diffuso: non sei una donna di successo solo se raggiungi determinati livelli. Sei una donna di successo quando decidi cosa per te è il successo”.
Her Fest: due giornate di festival
E con lo scopo di fornire gli strumenti necessari per affrontare le sfide legate al mondo lavorativo e alla sfera personale e mentale, nasce in casa Non E’ Tutto Rosa anche Her Fest, festival di due giornate che si terrà il 25 e 26 Marzo a La Faggiola (PC).
Il team capitanato da Paolina Consiglieri e Arianna Basso, Business Developer, ha organizzato un weekend ricco di speech, workshop, panel e incontri one-to-one con ospiti provenienti da tutta Italia (e non solo), da diversi settori e background, in modo da offrire molteplici punti di vista e portare esempi di casi studio che possano fungere da punto di riferimento per chi sta costruendo il proprio percorso da zero.
“Her Fest è partito come un’idea e non mi sarei mai aspettata di arrivare a questo punto: abbiamo più di 40 speaker, importanti sponsor come Serenis e poter fare cose così belle insieme. L’obiettivo è vedere tante donne in grado di poter fare networking tra di loro, scambiarsi idee e consigli e lasciarsi alle spalle tutte le pressioni. Vogliamo dare strumenti concreti per la loro vita privata e professionale ed è per questo che i panel toccheranno gli argomenti più disparati, toccando sia la crescita personale che la salute mentale – conclude Paolina Consiglieri -. Per questo, abbiamo cercato di coinvolgere nei panel imprenditrici o professioniste di spicco che hanno raggiunto determinate posizioni; ma anche ragazze o donne che hanno appena lanciato la propria startup, che stanno ancora crescendo con il loro progetto ma che hanno tantissimo da raccontare. Abbiamo cercato di creare un ecosistema diversificato e molto eterogeneo per far vedere punti di vista diversi. Non vogliamo rimanere sulla teoria, vogliamo aiutare le donne nel modo più concreto possibile”.