Il Global Environment Outlook sulla salute del pianeta firmato da 250 scienziati di 70 Paesi presenta dati allarmanti. Ma c’è ancora una speranza: “l’umanità ha la tecnologia per cambiare la situazione”
Sarà difficile questa volta far spallucce, come ha recentemente fatto il presidente statunitese Donald Trump rispetto all’accordo sul clima di Parigi, di fronte a dati simili. Anche perché il documento, allarmante ma non frutto di allarmismi, è il risultato di uno studio serio e concreto sullo stato di salute del pianeta firmato da 250 scienziati dell’ONU, provenienti da 70 Paesi diversi.
Fonte: Global Environment Outlook 6
Cos’è il Global Environmental Outlook dell’ONU
L’allarme, chiaro, inequivocabile e deciso arriva dalla sesta edizione del Global Environmental Outlook, il rapporto più completo e rigoroso sullo stato dell’ambiente realizzato dall’ONU nell’ultimo lustro. E arriva proprio mentre i ministri dell’Ambiente di tutto il mondo si trovano a Nairobi, in Kenya, per partecipare al forum ambientale di più alto livello.
Fonte: Global Environment Outlook 6
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Cosa dice il rapporto
Secondo quanto si legge nel Global Environmental Outlook, un quarto delle morti premature e delle malattie al mondo è dovuto all’inquinamento. Si tratta di morti e malattie collegabili alle emissioni nocive che causano inquinamento atmosferico, alle sostanze chimiche nell’acqua potabile e anche all’accelerazione della distruzione degli ecosistemi.
Solo nel 2015, una strage da 9 milioni di morti
Le morti ascrivibili all’inquinamento sono state, solo nel 2015, oltre 9 milioni. La mancanza di acqua potabile causa ogni anno la morte di 1,4 milioni di persone per malattie come diarrea e infezioni da parassiti. Le sostanze chimiche rilasciate nei mari provocano effetti dannosi sulla salute “potenzialmente per più di una generazione”, mentre il danneggiamento della terra causato dalle coltivazioni intensive e dalla deforestazione mette a rischio le sorti di 3.2 miliardi di persone. Il dossier afferma infine che l’inquinamento atmosferico causa ogni anno tra 6 e 7 milioni di morti.
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“Sarà come tornare a prima della scoperta degli antibiotici”
L’umanità rischia inoltre di fare uno spaventoso viaggio indietro nel tempo, che la riporterà all’inizio del secolo scorso, prima che Alexander Flaming scoprisse la penicillina fornendoci l’arma più potente per combattere le infezioni da batteri. Il rapporto dell’ONU dedica un capitolo infatti al fatto che l’uso indiscriminato degli antibiotici nella produzione alimentare stia creando e allevando un vero e proprio esercito di superbatteri resistenti a qualsiasi medicinale oggi a disposizione. Un esercito temibile con cui dovremo fare i conti già entro la metà del secolo, che sta già mietendo vittime destinate ad aumentare inesorabilmente.
“Siamo a un bivio”
“La scienza è chiara. La salute e la prosperità dell’umanità sono direttamente legate allo stato del nostro ambiente. Siamo ad un bivio. O continuiamo sulla strada attuale, che porterà a un futuro terribile per l’umanità o ci concentriamo su un percorso di sviluppo più sostenibile. Questa è la scelta che devono fare i nostri leader politici, ora”. Così Joyce Msuya, direttore esecutivo facente funzione dell’Un Environment. Ora dunque sta a noi decidere la strada da prendere.
Fonte: Global Environment Outlook 6