Il dispositivo si chiama WiseSensing, è autoalimentato e permette di dare informazioni in tempo reale sullo stato di salute di infrastrutture ed edifici, risparmiando l’energia della batteria
Secondo un recente report del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in Italia necessitano di controlli tra i 10mila e i 12mila ponti. In un anno sferzato dalla pandemia da Covid-19, uno dei pochi altri argomenti che hanno tenuto banco sui giornali italiani è stata l’introduzione dei superbonus edilizi, per interventi di efficientamento energetico e messa norma dei criteri antisismici. È anche all’interno di questi due ambiti che si inserisce l’attività di Wisepower, PMI innovativa nata come spin-off dell’Università di Perugia nel 2007 e attiva dal 2013. La sua tecnologia permette di controllare lo stato di salute di infrastrutture, come ponti e viadotti, torri di telecomunicazioni, turbine eoliche, ma anche monumenti e abitazioni. Una funzione inclusa, difatti, proprio nelle detrazioni relative agli interventi del Sismabonus.
“La nostra è una tecnologia di recupero dell’energia vibrazionale, brevettata in tutto il mondo”, specifica Valentina Bacchettini, CEO di Wisepower, a StartupItalia. “In sostanza, WiseSensing, il dispositivo brevettato da Wisepower, raccoglie l’energia dettata dalle vibrazioni che ogni struttura ha e la trasforma in energia elettrica, che viene messa a servizio per alimentare alcuni sensori”. Sensori, che si occupano di analizzare e monitorare lo stato della struttura. Ma, a differenza, dei sistemi tradizionali, WiseSensing non ha cavi e non consuma energia esterna. “Il dispositivo è completamente wireless”, spiega Valentina Bacchettini. “Sia per quanto riguarda l’alimentazione, sia per la comunicazione dei dati rilevati. Inoltre, è autoalimentato e pertanto non necessita di sostituzione di batterie”.
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I vantaggi stanno, quindi, nella maggiore semplicità in fase di istallazione e nella riduzione dei costi di manutenzione, nonché dei consumi. Oltre alla facilitazione derivata dalla possibilità di evitare l’inserimento di fili elettrici. “Per monitorare le infrastrutture, la nostra tecnologia permette di non dover stendere chilometri di cavi. In più non occorre effettuare operazioni di tipo intensivo per installare la strumentazione”, sottolinea a tal proposito il CEO di Wisepower, una delle aziende presenti a Ecomondo e Key Energy, appuntamento annuale sui temi della sostenibilità e dell’innovazione, quest’anno in versione digitale.
Da spin-off universitaria a PMI innovativa
L’idea di WiseSensing ha origine due anni fa, pensata e realizzata, nel corso del tempo, grazie alle competenze e all’esperienza dei soci dell’azienda, Helios Vocca e Luca Gammaitoni, Professori del Dipartimento di Fisica all’Università di Perugia, l’ingegnere Luca Castellini e la CEO Valentina Bacchettini. “Abbiamo realizzato diverse installazioni per validare la tecnologia e attualmente siamo sul mercato”, dice Bacchettini. Tuttavia, la società ha origini ben più lontane. Nata nel 2007 come spin-off universitario dell’ateneo di Perugia, Wisepower ha iniziato le proprie attività nel 2013 e oggi è, a tutti gli effetti, una PMI innovativa.
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“Finora siamo andati avanti attraverso l’autofinanziamento” osserva il CEO di Wisepower. “Abbiamo aperto al primo round di investimenti in un periodo rivelatosi poi molto negativo, ossia lo scorso febbraio. A oggi siamo alla ricerca di un investitore che, però, oltre a finanziare la nostra attività, possa anche essere un partner industriale“.
Il dispositivo di Wisepower a servizio di PA e imprese
Secondo i dati di Wisepower, nel nostro Paese ci sono circa 1,8 milioni di edifici, 1,5 milioni dei quali sono ponti e viadotti. La loro età media ha superato i 50 anni di età. Di questi, appena 65mila sono a oggi monitorati e se ne conosce quindi lo stato di rischio. Ecco perché, anche grazie al varo a luglio del Sismabonus, il campo di applicazione della PMI perugina è enorme. “Abbiamo effettuato forniture e venduto prodotti sia a pubbliche amministrazioni, sia a imprese“, osserva Valentina Bacchettini.
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Fra queste, anche ANAS, con cui Wisepower ha stretto una collaborazione, a partire da dicembre 2018, per l’installazione di 42 sensori, attivi per hanno, su tre viadotti nella zona fra Orte e Civitavecchia, in Lazio. “Diverse sperimentazioni sono state effettuate insieme alle Università di Perugia e La Sapienza di Roma, oltre che con ENEA“, prosegue il CEO dell’azienda. “Recentemente, Wisepower ha firmato un accordo con la multiutility Estra, per una futura fornitura riguardo a dei tratti aerei di gasdotti”. Altri settori di applicazione a oggi in atto, sottolinea Bacchettini, “sono il monitoraggio delle torri di telecomunicazione e delle pale eoliche”.
La ricerca, fil rouge anche per il futuro
“Nascendo come spin-off universitario, Wisepower ha una vocazione molto spinta alla ricerca e sviluppo. Per noi questo aspetto è e rimarrà un traino importante”, evidenzia Bacchettini. “Il settore del monitoraggio strutturale sta crescendo molto rapidamente, sia a livello italiano, sia internazionale. Il nostro obiettivo”, afferma il CEO di Wisepower, “è di ampliare la gamma di sensori che possono sfruttare la nostra tecnologia e puntare anche sui mercati esteri“. Infatti, a differenza di quanto si possa pensare, quello del controllo dello stato di strutture ed edifici è una pratica necessaria non solo nel nostro Paese. “Basti pensare che negli Stati Uniti, in media cadono 130 ponti l’anno e nel 4% dei crolli, l’evento è fatale per la vita delle persone. Ecco perché il costo non è solo economico, ma anche e soprattutto sociale“.