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L’inclusione passa anche della letteratura, dal disegno e dall’arte intesa, come racconto personale ed individuale del mondo che ci circonda. Senza luoghi comuni. Per questo motivo è importante il lavoro svolto da realtà come il Centro Documentazione Handicap di Carrara, che mira a diffondere una nuova cultura in cui ogni diversità è considerata un valore ed una risorsa. 

Nato nel 2001 per volontà di Maria Mattei, allora prima Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Carrara e responsabile dell’Ufficio Progetto Donna, di cui il CDH era “una costola”, negli anni il centro ha ampliato le proprie attività. Da queste premesse è stato creato il concorso letterario FantasticHandicap, arrivato nel 2024 alla 22esima edizione (le iscrizioni sono state chiuse ad aprile, mentre per l’annuncio del vincitore c’è tempo fino a ottobre; qui il bando). Un premio dedicato alla disabilità e all’inclusione che prevede tre sezioni: adulti, giovani e scuole.

Inclusione culturale per diffondere una conoscenza senza pregiudizi

Attualmente il Centro promuove iniziative di formazione ed informazione, attraverso seminari e convegni sulla disabilità e sulle difficoltà d’apprendimento, e organizza manifestazioni culturali come presentazioni di libri, reading musicali, rassegne, cineforum, letture condivise pubbliche. Tra le attività, fondamentale è la sensibilizzazione culturale: in questo senso una parte importante del percorso inclusivo è svolta dalla biblioteca di questa realtà, con prestito di libri sulla disabilità a sostegno di persone con disabilità, genitori, operatori, educatori, insegnanti, studenti universitari e chiunque sia interessato alla tematica.

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Nuova cultura della disabilità

«Nel corso degli anni il CDH, grazie al lavoro e all’impegno di molti volontari, che lo rendono vivo e funzionante, è diventato una realtà autonoma con una propria indipendenza ed è convenzionato con il Comune di Carrara. Si muove su un terreno più culturale che sociale», sottolinea a Startupitalia Silvia Tamberi, coordinatrice del Centro Documentazione Handicap, organizzatore e promotore del Concorso Letterario FantasticHandicap.

«Proponiamo la diffusione di una nuova cultura della disabilità, fondata sulla positività e sulla ricchezza di cui ogni persona è portatrice». Da qui l’idea di arricchire la biblioteca con libri di ogni genere sul tema della disabilità, con un catalogo che è presente nella Re.Pro.Bi. (Rete Provinciale Biblioteche Massa – Carrara): dai saggi di pedagogia alle biografie, dai testi divulgativi alla narrativa, passando per biografie, libri in Braille, con caratteri ad alta leggibilità per persone dislessiche, con linguaggio LIS e con simboli CAA (Comunicazione Alternativa Aumentativa). «Svolgiamo numerose attività di formazione ed informazione attraverso l’organizzazione di conferenze, convegni, incontri, riding musicali ed eventi  sui temi della disabilità».

Racconti su disabilità e svantaggio sociale

Il Concorso Letterario Nazionale FantasticHandicap per racconti sulla disabilità e lo svantaggio sociale è nato nel 2003 anno europeo delle persone con disabilità, e incarna perfettamente la mission e la filosofia del CDH, aperto a scrittrici e scrittori. «Nel corso degli anni – prosegue Silvia Tamberi – il nostro premio si è imposto nel panorama dei tanti concorsi letterari esistenti e possiamo sicuramente affermare, con molta soddisfazione, che siamo riusciti a fare della disabilità una fonte d’ispirazione per tutte e tutti coloro che hanno voluto cimentarsi con questa tematica». 

Nel 2015, «con un po’ di fatica e tante energie», è stato pubblicato un volume antologico, che raccoglie i Racconti Vincitori delle prime 13 edizioni. «Oltre a essere la testimonianza del lavoro svolto in tutti questi anni, è senza dubbio un ottimo strumento didattico, per conoscere i tanti aspetti della disabilità, attraverso un modo un po’ insolito come la narrazione».

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Avvicinarsi ai linguaggi comunicativi giovanili 

Il concorso nel tempo ha cercato di promuovere l’inclusione attraverso i diversi “mezzi” a disposizione, dalla scrittura al fumetto, in modo che tutti in base alle proprie inclinazioni e capacità potessero riuscire a partecipare. E così anche i linguaggi utilizzati sono stati ampliati. Ad un certo punto «ci siamo accorti che il concorso viveva una stasi. Per questo motivo nell’edizione 2023 abbiamo deciso di dare un respiro più ampio, aprendoci al mondo della scuola». Alle precedenti categorie di partecipazione, “Adulti” e “Giovani”, è stata così aggiunta la sezione “Scuole”: possono partecipare le classi di ogni ordine e grado con un’ampia scelta di forme di elaborati, utilizzando i molteplici linguaggi comunicativi giovanili. «Inoltre, come membro di giuria è presente anche una classe di un istituto superiore del nostro territorio».

Concorso letterario come occasione di socializzazione 

Uno dei risultati positivi è che il concorso è riuscito anche a catalizzare l’attenzione di un sempre maggior numero di persone, anche non partecipanti. «La cerimonia di premiazione è diventata un appuntamento fisso per tutta la città, con una grande partecipazione di pubblico e un’occasione di socializzazione e d’incontro». Momenti in cui è possibile scambiare esperienze, buone pratiche e approcci diversi alle problematiche comuni che ci si trova ad affrontare. Ma anche occasioni per replicare esperienze di successo. «Quello che emerge sempre è un’importante attenzione e una empatia diffusa verso la tematica della disabilità».

Portare  avanti una “nuova cultura dell’handicap”

Essere aperti alla città e al mondo circostante come metodo di azione, in modo che le attività portate avanti possano essere conosciute da tutti, non solamente da chi per motivi personali o lavorativi è a contatto con la disabilità. «Cerchiamo sempre di fare delle buone proposte e di inventare nuove iniziative», conclude la responsabile del Centro Documentazione Handicap. In quest’ottica spesso «ci agganciamo alle varie  manifestazioni della città, inserendoci con nostri eventi specifici sulla disabilità. Di recente, poi, i nostri volontari hanno iniziato a proporre alle scuole e ai centri estivi  la possibilità di fare visite guidate alla nostra sede, in modo da far conoscere ai giovani, attraverso attività ludiche, le tematiche della disabilità».