Ad Amsterdam esiste l’ufficio del futuro: ecosostenibile e “green”. L’energia viene auto-prodotta grazie a pannelli solari invisibili e ci sono 28mila sensori per raccogliere dati e abitudini. I lavoratori si muovono come grandi formiche, senza scrivania fissa, e gestiscono ogni cosa via app.
L’ufficio del futuro si trova ad Amsterdam ed è stato raccontato, in un lungo reportage, da Bloomberg Business. Si chiama The Edge e fa dell’interattività la sua principale caratteristica. Nelle sue stanze, infatti, sono stati installati oltre 28mila sensori che sono in grado di raccogliere e analizzare informazioni sulle abitudini degli impiegati. In questo modo l’edificio, che misura ben 40mila metri quadrati, è in grado trasformare autonomamente l’ambiente e, di conseguenza, le condizioni di lavoro di chi ci vive.
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Le tecnologie di The Edge
I sensori permettono al sistema di attuare tutte le modifiche di cui i lavoratori hanno bisogno: alzare o abbassare la temperatura; selezionare il caffé preferito; dare il via alle pulizie automatiche dei bagni nelle ore di minore presenza; gestire l’intensità della luce. Ma non solo. Si parte dalla mattina e dalle automobili che, una volta arrivate nei pressi dell’edificio, vengono riconosciute e guidate fino al parcheggio a loro riservato.
E per chi sceglie un mezzo diverso è stato installato un parcheggio per bici con 500 posti.
Ma The Edge è anche amico dell’ambiente: alcune delle facciate sono ricoperte di pannelli solari che creano un vero “digital ceiling” (tetto digitale), rimanendo invisibili alla vista. In più è dotato di un sistema di illuminazione integrato, a basso consumo, costituito da LED Philips alimentati via ethernet: non più banali lampadine ma un sistema di illuminazione con sensori capaci di trasmettere dati alla rete di gestione dell’energia. L’edificio, inoltre, possiede un impianto capace di immagazzinare energia termica da fonti acquifere termali. Energia sufficiente a riscaldarlo o raffreddarlo a seconda delle necessità (aquifer thermal energy storage system).
Anche l’acqua piovana viene raccolta per essere usata: sia per i sanitari che per irrigare le aree verdi.
Non poteva certo mancare anche il robot, che ispirato a modelli utilizzati in alcuni cantieri navali, rappresenta un efficace soluzione per la sicurezza in ufficio. È stato programmato, infatti, per uscire di notte e pattugliare i vari ambienti. Ha il compito di identificare, con una telecamera, eventuali malfunzionamenti e disinnescare gli eventuali falsi allarmi.
No alle scrivanie fisse, sì ai comandi via app
L’ambiente di lavoro farebbe invidia ai moderni coworking. Gli impiegati, infatti, non possiedono una scrivania fissa ma si muovono liberamente per i quindici piani che lo compongono. E una volta scelta la postazione provvisoria non resta loro che regolare temperatura e luce con una semplice app. Lo chiamano “hot desking” ed è composto da oltre mille spazi, dotati di caricabatteria, che vengono utilizzati solo se vi è realmente il bisogno.
L’unica certezza è la presenza di armadietti che possono essere gestiti elettronicamente e rimanere a disposizione dell’impiegato per tutto il tempo desiderato.
L’app, oltre a permettere la gestione di luce e calore, è il vero passaporto per muoversi all’interno di The Edge. Può essere usata per trovare i colleghi o i responsabili dei vari settori o delle aree svago, come la palestra. Ma funziona anche per ordinare la cena.
Alcune aree, infine, sono caratterizzate semplicemente dalla presenza di una lampada e di una poltrona, senza scrivania. Sono quelle dedicate alle telefonate e al relax, isolate dalle altre. In ogni atrio sono presenti inoltre comfort di vario genere: bar e aree mensa (piccoli ristoranti), sale conferenze, sale giochi e spazi espositivi. Senza dimenticare i numerosi schermi piatti che possono essere collegati, via wireless, al proprio laptop o smartphone. Insomma, un vero paradiso.
Il più sostenibile e il più “green” al mondo
Ma chi è che abita questi spazi così innovativi? La struttura, inaugurata nel 2014, ospita la sede olandese di Deloitte e ha ottenuto un punteggio pari a 98,36%, il più alto mai registrato, dal Building Research Establishment, ovvero l’ente incaricato di monitorare la sostenibilità degli edifici. In più, come ricorda anche Bloomberg, ha ricevuto riconoscimenti anche per la sua natura “green”. È un esempio lampante che non bisogna mai fermarsi all’apparenza: anche dietro a quello che sembra un semplice palazzo di vetro può nascondersi il futuro.