Si batte per l’ambiente fin da piccola. Il Survival Kit for the Future è una sua idea: un respiratore collegato a uno zaino trasparente pieno di piante per proteggersi dallo smog. È la più giovane attivista ad aver parlato all’ONU. Buon viaggio con la nuova puntata di “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune”
Arrivare prima di altri e fare la differenza. In fondo è questa la ricetta vincente di quegli innovatori che battono sentieri inesplorati per spingersi oltre, realizzando vere e proprio Vite Straordinarie. Certo, ci vogliono competenze specifiche, visione allargata, dedizione estrema, coraggio da vendere e una squadra che poi riesca a tirare la volata. Ma le storie che state per leggere e ascoltare su StartupItalia in questo mese di agosto racchiudono tutto questo e molto di più. Parte la rubrica estiva “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune” con le storie di Brian Chesky, Serena Williams, Daniel Ek, Elon Musk, Paul Graham, Sam Altman, Licypriya Kangujam, Maya Gabeira, Samantha Cristoforetti, Masih Alinejad, Jeff Bezos, Malala Yousafzai. Dal 7 agosto ogni lunedì, mercoledì e venerdì come cover story un longform scritto dalla redazione centrale di StartupItalia e con le firme di Alessandro Di Stefano, Chiara Buratti, Gabriella Rocco e Carlo Terzano. Ogni ritratto è accompagnato dalle illustrazioni di Giulio Pompei. E poi c’è un podcast da ascoltare con la voce del direttore editoriale Giampaolo Colletti. Leggi qui sotto la nuova puntata o ascoltala su Spotify. Per saperne di più leggi il pezzo di lancio.
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«Se ogni governo riuscisse a mettere in pratica l’educazione climatica rendendola obbligatoria nel curriculum scolastico il mio sogno di un futuro più verde sarebbe coronato». Licypriya Kangujam, giovane attivista ambientale indiana, è nata il 2 ottobre 2011 a Bashikhong, nello Stato indiano di Manipur. È la più grande di tre fratelli. Il suo talento non si esprime soltanto nel saper veicolare messaggi ai grandi della Terra sulla crisi climatica. A 8 anni ha infatti inventato il Sukifu (Survival Kit for the Future). Si tratta di un respiratore collegato a uno zaino trasparente pieno di piante per respirare aria pulita. Dall’età di 6 anni ha iniziato a battersi per la salvezza del Pianeta, massacrato dalla mano dell’uomo, protestando e manifestando per fermare il cambiamento climatico. Come ha fatto Greta Thunberg, partendo da una protesta solitaria divenuta poi globale, anche Licypriya Kangujam ha chiari i destinatari dei suoi appelli: sono i politici, che devono intervenire per mettere in sicurezza le aree a rischio.
Il discorso alla Cop25
Licypriya è diventata nota in tutto il mondo dopo aver preso parte alla Conferenza ONU sul clima Cop25 di Madrid nel 2019. Di fatto è stata la più giovane donna a parlare alla platea dei leader mondiali. Oggi è un punto di riferimento per il popolo indiano e non solo, guida i cortei di protesta in tutto il Paese, chiedendo l’approvazione di una legge efficace per ridurre le cause dietro allo stravolgimento del clima. Più volte ha organizzato manifestazioni per dare un contributo concreto, come quella volta in cui ha deciso di raccogliere i rifiuti gettati a terra dalle persone di fronte al Taj Mahal. A darle la spinta anche l’attivismo di Greta Thunberg, che in solitaria aveva iniziato a protestare fuori dal Parlamento di Stoccolma. Lei ha fatto lo stesso, a sei anni, fuori dal Parlamento indiano per scuotere le istituzioni, a cominciare dal primo ministro Modi. Anche lei usa i social come megafono. Quel megafono che le ha permesso di farsi conoscere anche al di fuori del proprio Paese.
Lo abbiamo detto. Kangujam promuove l’attivismo climatico fin da piccola. Ma col tempo quella sua sensibilità si è evoluta ulteriormente. Azioni, oltre che semplici narrazioni. Fare, oltre che parlare. Ha iniziato da bambina a incoraggiare una maggiore consapevolezza della crisi in corso e a far conoscere l’impatto di quest’ultima sul pianeta. È impegnata nel movimento globale contro il climate change e promuove divere cause legate all’ambiente, tra cui l’inquinamento dell’aria, l’educazione climatica e la riduzione dei rifiuti di plastica. Spesso ha affrontato i leader mondiali chiedendo giustizia climatica e di pagare per perdite e danni arrecati al sud del mondo. È nota anche per la sua campagna “Child Movement”. Obiettivo: responsabilizzare i bambini e a incoraggiarli a passare all’azione, per ispirarli a unirsi al movimento. Il suo sogno è che tutti i bambini del mondo abbiano aria buona da respirare, acqua sana da bere e un Pianeta pulito sul quale vivere.
Aria sana per tutti
La piccola ambientalista, a soli otto anni, ha inventato il Sukifu, uno strumento la cui realizzazione è a costo zero, ed è stato ottenuto da materiali riciclati. Si tratta di una particolare mascherina antismog realizzata con materiale ecosostenibile e con all’interno una pianta. In India, Paese da oltre 1,4 miliardi di abitanti, l’inquinamento atmosferico è un’autentica piaga e oltre il 90% della popolazione non può permettersi filtri antismog. Il dispositivo da lei creato si indossa come uno zainetto sulle spalle; si respira attraverso una mascherina, collegata a un tubo che prende aria da una scatola; qui dentro l’aria è filtrata dalle piante che vi crescono. Oggi Licypriya Kangujam gira il mondo per diffondere l’educazione climatica tra i giovani.
«I have a dream». Così ha gridato a gran voce al cospetto dei potenti della Terra, riecheggiando le parole intramontabili di Marin Luther King pronunciate nel 1963. La giovanissima non ha tradito alcun imbarazzo o disagio rivolgendosi dal palco ai leader mondiali riuniti per discutere del climate change alla Cop25 di Madrid. Ha insistito sull’importanza di agire il più presto possibile nei confronti di quella che è una vera emergenza climatica. «L’educazione climatica inizia a casa nostra, da quello che mangiamo, dai genitori, dalla scuola, dagli insegnanti, dagli amici e dalla comunità. Educazione climatica e comportamenti sono collegati. Ridurre lo spreco alimentare quando si cena significa essere consapevoli della crisi globale del clima». Tutto può cambiare, un passo alla volta, grazie a piccole azioni. «Usare i mezzi di trasporto tutti i giorni significa contribuire a un’economia più verde. Andare in bicicletta significa risolvere l’inquinamento e creare aree più verdi». Licypriya Kangujam, come Greta Thunberg e altri rappresentanti delle nuove generazioni sensibili su queste tematiche, fa un appello a tutti, non soltanto al mondo adulto. «Per contrastare la crisi globale del clima, dobbiamo soltanto modificare i nostri comportamenti. L’educazione climatica deve diventare parte integrante della nostra vita. Dalla moda sostenibile alla riduzione della nostra impronta di carbonio: ogni giorno c’è sempre da imparare dall’educazione climatica. Inserire in tutte le scuole uno spazio per l’educazione climatica può fare una differenza enorme. Potete far parte della soluzione, non dei problemi».