Un uomo è alla disperata ricerca del fratello scomparso. Il titolo ha le carte in regola per spaventare davvero?
I walking simulator devono, per forza di cose, poggiare su una trama solida, intrigante, che controbilanci un gameplay ridotto all’osso. Anthology of Fear, titolo indie disponibile su console e su PC, avrebbe pure avuto le carte in regola, con l’avventura di un uomo alla disperata ricerca del fratello scomparso. L’esecuzione, tuttavia, non ha rispettato le aspettative, proponendo invece un videogioco che manca di grinta e non spaventa come dovrebbe.
Anthology of Fear è stato sviluppato da OhDeer Studio, una software house composta da un solo membro, e da 100 Games. Il clima è a metà tra l’horror e il surreale, con situazioni paranormali che dovrebbero disorientare il gamer alle prese con l’esplorazione di spazi solitari e con pochi elementi interattivi.
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Per terminare Anthology of Fear vi saranno richieste all’incirca due ore. Con sottotitoli in italiano, la storia non ha il mordente necessario per conquistare il gamer. Ci si sposta da un ambiente all’altro, risolvendo puzzle e cercando di sfuggire a una inquietante presenza.
A livello grafico Anthology of Fear non è di questa generazione gaming e i modelli poligonali lasciano parecchio a desiderare. La scelta di proporre scenari onirici non è peraltro convincente, anche perché inserisce elementi casuali senza dare mai l’idea di un universo narrativo coerente. Per sceneggiare un incubo la ricetta non è scontata.
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Anthology of Fear è un prodotto indie che ha dalla sua un prezzo abbastanza conveniente. Per chi ha la passione di questo genere può senz’altro ampliare la libreria, ma per i restanti suggeriamo di sondare altre opzioni.