Pali della luce che parlano con totem pubblicitari connessi a edicole avveniristiche che ricaricano le bici elettriche: succede in provincia di Udine
Bisogna addentrarsi nel Friuli Venezia Giulia più profondo, a Basiliano, piccolo comune a pochi chilometri da Udine, per capire come saranno le città del futuro. Anzi, per vederle già all’opera. Qui, in un paesaggio pianeggiante puntellato da quattro chiesette d’un candore immacolato, si può per esempio incappare in una edicola digitale alimentata a pannelli solari e munita di una rastrelliera con prese di alimentazione per biciclette elettriche, in cui entrare liberamente per ricaricare i cellulari o pagare varie utenze.
Poco più in là, una fila smart tower, creature aliene del panorama rurale friulano, vivaci e colorate, fasciate in grandi schermi su cui scorre pubblicità e informazioni di servizio, portano nella provincia udinese un pizzico di Fifth Avenue e di Broadway di New York, nascondendo antenne 5G per la comunicazione mobile. Ma, all’occorrenza, permettono pure di alimentare e alloggiare un defibrillatore automatico per le emergenze.
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E ancora, pali per l’illuminazione cittadina con sensori e telecamere che registrano le informazioni più disparate, vera e propria linfa vitale della città intelligente: dallo stato dei parcheggi liberi al numero di persone che transitano per una via, persino a quale distanza tra loro, che siamo pur sempre in pandemia; dal livello del traffico a quello dell’inquinamento – “e – ci hanno spiegato – le restituiscono sotto forma di dati e statistiche utili alla comunità, in modo da gestire le criticità e migliorare la vita di tutti”.
Nonostante le foto, non siamo né negli USA, né a Shinjuku, il quartiere più folle e avveniristico di Tokyo, ma sempre in un paesino di nemmeno seimila anime friulane, nettamente ravvivato dall’apertura dei Calzavara Labs, i laboratori dove si progettano e sviluppano le tecnologie per le città del futuro. E così, di colpo, Basiliano si è ritrovata a essere non solo un prototipo di smart city, ma pure la culla di quelle che verranno. “Infatti, non è certo un caso che vengano a testarle dalla Cina, dagli Emirati Arabi, dall’Australia”, ci spiegano dalla Calzavara Spa.
“Abbiamo voluto dare vita a una struttura che fosse un vero laboratorio di innovazione in cui mettere a punto applicazioni e soluzioni per la smart city, non semplicemente un luogo dove mostrare i nostri prodotti”, ha detto Massimo Calzavara, amministratore delegato di Calzavara Spa, società italiana già attiva nella fornitura di torri tradizionali per telecomunicazioni e oggi pronta alle sfide dello sviluppo delle nuove infrastrutture che aiuteranno le towerco a trasformarsi e a diventare attori strategici della smart city, come accade già a Basiliano, appunto.
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Le torri per la telefonia mobile, per esempio, finora sono state strutture passive affittate agli operatori di rete per installare le antenne e consentire la diffusione del segnale. Le smart tower di nuova generazione, invece, sono “i pilastri della nuova città sicura, ecosostenibile e interconnessa, grazie all’integrazione di altre e nuove funzionalità, che vanno dal monitoraggio dell’inquinamento alla videosorveglianza, dalla gestione del traffico e dei flussi, anche di persone, all’illuminazione stradale, al supporto di schermi informativi e pubblicitari. Senza dimenticare, sottolineano, il gusto italiano per la bellezza”. Insomma, il futuro sta già qui, sdraiato nella pianura friulana.