Una startup canadese di soli quattro ragazzi (e un cane) propone un gioco di ruolo semplicemente delizioso. In tempo per Natale
Che Born of Bread si ispiri a Paper Mario è così evidente che lo diremo ora per non tornarci più in seguito. Il titolo con cui i quattro ragazzi (Nicolas, Gabriel, Samuel e Maude, oltre al bassotto Chi-Chi) della startup innovativa canadese WildArts Studio Inc. debuttano sul mercato (hanno all’attivo già un altro titolo, ma è con questo che arrivano sugli store di tutte le console e PC) si rifà palesemente al mitico gioco di ruolo nato dalla sinergia tra Nintendo e Intelligent Systems, tanto nell’aspetto estetico quanto sul fronte ludico. Ma, per fortuna, riesce a trovare una propria strada, evitando di limitarsi a scimmiottare i grandi.
Born of Bread, semplice ma gustoso (come il pane)
L’aspetto che più sorprende di Born of Bread è senza dubbio la resa estetica: semplicemente deliziosa. Questo Pinocchio 4.0 (il nostro eroe, infatti, è una forma di pane che ha preso vita) permette di visitare un gran numero di ambientazioni cesellate a mano, tutte coloratissime e vivaci, che rendono le circa 20 ore necessarie a terminare l’avventura e le sue numerose side quest un vero spasso.
Oltre a essere bellissimo, il mondo di gioco è popolato da una serie di figuri a dir poco improbabili, tutti in grado di strappare più di una risata. I più dettagliati sono naturalmente quelli che si uniranno al party di gioco che, come nell’RPG di Nintendo, prevede di avere sempre due personaggi a schermo e nelle arene.
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Altra innegabile somiglianza con il gioco di ruolo creato in Giappone il fatto che i combattimenti possano suscitare l’interesse del pubblico: in Paper Mario si svolgevano persino sul proscenio teatrale, con tanto di spettatori a dare le spalle al giocatore, qui saranno ripresi e trasmessi in streaming su social fittizi. Inutile dire che entusiasmare i propri follower farà crescere le ricompense a fine battaglia.
Battaglia che andrà combattuta nei confini dei combattimenti a turno di stampo tradizionale ma con la peculiarità di attivare un quick time event a ogni mossa. In questo modo, insomma, la portata dei propri attacchi non sarà determinata solo dal livello del proprio avatar e del suo partner (che avrà anche un “tipo”, come per i Pokémon) ma dipenderà dalla vostra foga e tempismo. A modo suo, insomma, Born of Bread riesce a presentare un impianto ludico sufficientemente variegato.
Il vero limite della produzione canadese non è rappresentato dall’immensa mole di bug e glitch (che i ragazzi stanno via via risolvendo: non dimentichiamo che si tratta di un RPG piuttosto ramificato sviluppato da appena quattro persone, peraltro molto giovani), ma dell’assenza dell’italiano tra le lingue selezionabili. Vista la grande quantità di battute e sketch presenti, nonché l’ottima caratterizzazione dei personaggi, sarebbe stato bello godersi la trama anche nella nostra lingua.