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Employer branding, produzione di contenuti originali e credibili, comunicazione di valori, autorevolezza, reputazione, engagement, leadership, condivisione di contenuti, capacità di mettere in atto un cambiamento sono alcune delle parole chiave che contraddistinguono il Brand Journalism oggi. Nella nuova era della comunicazione digitale, le aziende rispondono a una nuova e importante funzione di responsabilità sociale, che le vede protagoniste nell’impegno attivo e nel posizionamento su tematiche di interesse generale come l’attenzione all’ambiente, la sostenibilità, la governance, i temi ESG. In questi processi, la tecnologia e gli strumenti digitali devono essere una scelta consapevole. Chi saprà allargare le maglie della propria azienda mettendo in scena nodi, relazioni, attività, funzioni, riuscirà anche a incassare la fiducia. In questa ottica, il brand journalism e l’azienda convergono in una strategia editoriale circolare e ibrida che comunica i valori sui quali si basa. E proprio per fare il punto sull’attuale situazione del brand journalism in Italia, aziende, editori e giornalisti si incontreranno a Roma, al Talent Garden Ostiense, il 12 novembre per il Brand Journalism Festival. Ma, prima, diamo un’occhiata a un paio di dati per capire quali sono le esigenze del settore.
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Brand journalism, il sondaggio
Secondo i risultati di un sondaggio condotto tramite un questionario Google anonimo su 25 grandi corporate internazionali e diffuso da Social Reporters al fine di sondare lo stato del brand journalism in Italia e della comunicazione ESG su importanti corporate internazionali, l’utilizzo del brand journalism come modalità di comunicazione sembra essere sempre più diffuso. Alla domanda: «Rafforzeresti questa modalità per supportare la comunicazione corporate?» L’80% degli intervistati ha risposto positivamente, e solo il 13% ha affermato di essere ancora in fase di test. Secondo l’esperienza degli intervistati, i valori che emergono maggiormente grazie alle tecniche giornalistiche sono l’autenticità (73%) e la trasparenza (53%), seguiti dalla professionalità e dall’umanità. Inoltre, gli obiettivi perseguiti maggiormente attraverso il Brand Journalism sono la reputazione (80%), il posizionamento (73%), l’employer branding e la sostenibilità. Infine, l’efficacia comunicativa del racconto di iniziative, progetti ed eventi mediante l’utilizzo delle tecniche giornalistiche è stata valutata positivamente dall’86% degli intervistati, che ha attribuito un punteggio tra 4 e 5 su una scala da 1 a 5. In sintesi, i risultati della survey suggeriscono che il Brand Journalism rappresenta una modalità di comunicazione sempre più apprezzata e che i valori di autenticità e trasparenza, uniti a una strategia mirata, possono contribuire in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ma come comunicarli? E quali sono i canali preferiti dai brand? Sempre secondo l’Osservatorio, il blog sul proprio sito resta il formato preferito, mentre il podcast è stato scelto dal 14% degli intervistati.
Il programma del Brand Journalism Festival
Il Brand Journalism Festival si pone l’obiettivo di esplorare e ispirare il mondo del giornalismo e della comunicazione aziendale esaminando le tendenze, i progetti più significativi e le opportunità generando una collaborazione fruttuosa tra i vari protagonisti. L’evento è organizzato dalla startup specializzata in Brand Journalism e Live Communication, Social Reporters e si terrà nella sede romana del Talent Garden. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ANICA, FERPI, Wec Italia, con il patrocinio del Parlamento Europeo, e vedrà come main sponsor il gruppo Unipol e come main media partner ADNKronos e Ilfattoquotidiano.it. Sono attesi editori, aziende, giornalisti, decision maker, esperti della comunicazione di marca, appassionati del mondo dell’informazione e professionisti della comunicazione per analizzare l’evoluzione del mondo dell’editoria, del giornalismo e della corporate communication: tre mondi apparentemente indipendenti, ma che, invece, devono dialogare costantemente per assicurare l’integrità e l’accuratezza dell’informazione. Diversi sono gli spunti su cui i protagonisti si confronteranno: dalle possibilità che un approccio giornalistico offre alle aziende per presentarsi in modo credibile e rilevante per il proprio pubblico di riferimento, alle possibilità offerte dall’AI per veicolare la comunicazione dei brand e le limitazioni legali e morali.
Tra i partecipanti: Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano, Emiliano Fittipaldi, direttore di Domani, Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, Leonardo Donato, editore di Fortune Italia, Walter Ricciardi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Fabio Insenga, vicedirettore di Adnkronos. «Il Festival sarà un momento di osservazione e discussione tra professionisti: direttori di testate, editori, communication manager di aziende, tutti con sensibilità diverse che, insieme, approfondiranno una tematica che esiste da anni, ma che va ridimensionata in un’ottica di democratizzazione, permettendo a tutti di avere gli strumenti adatti per verificare la veridicità delle notizie e sviluppare un pensiero critico», ha commentato Ilario Vallifuoco, CEO di Social Reporters e organizzatore del Festival.