Un titolo che si ispira a DOOM, ma richiede tutto un altro senso del ritmo
Quando avevamo provato DOOM Eternal su PS4 eravamo giunti alla conclusione che, di tutti gli FPS, la creatura di Bethesda è davvero il non plus ultra. Azione, combattimento, esplosioni e fluidità allo stato puro ne hanno fatto una pietra miliare del genere, a cui le software house più piccole non possono che ispirarsi. Ma mica è detto che tutte le strade siano già state tracciate e percorse. BPM: Bullets Per Minute è appena atterrato sulla console di Sony per mostrare i muscoli e alzare il volume delle casse. In questo roguelike con mappe procedurali, ovvero che si ricreano diverse ogni volta, il nostro compito non è soltanto fare piazza pulita di creature infernali fino al boss finale senza mai morire. Perché, sennò, sarebbe davvero troppo simile a DOOM. Dunque i ragazzi di Awe Interactive, con sede in Inghilterra a sud est di Manchester, hanno scelto di inserire la logica dei rhythm games: per vincere e aumentare punteggio bisogna sparare a ritmo di musica.
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Bullets Per Minute: un concerto di fuoco
Sembra facile a dirsi, soprattutto se avete passato le estati della vostra gioventù a ballare nelle sale giochi sui Dance Dance Revolution. In realtà con una bocca di fuoco da gestire è bene fare pratica perché spostarsi in un’arena, inquadrare l’obiettivo, fare fuoco e tenere a mente a che punto del ritornello siamo non è così immediato. Il sistema di verifica è tremendamente preciso nel calcolare l’istante esatto in cui sparate: se siete abili guadagnerete punteggio, sennò dovrete coordinare meglio udito e dita sul pad. Battendo sei miniboss si arriverà alla bestia finale, nella speranza di chiudere la faccenda senza dover ricominciare da capo.
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Trattandosi di un prodotto indie che aveva anche scelto di autopubblicarsi su Steam non possiamo far altro che mettere in risalto gli aspetti positivi di questo sforzo di sviluppo. La fluidità del gameplay è notevole, stabile e senza cali di frame rate. In ciascuno spazio, si inizia ad esempio dagli interni di un castello, dobbiamo affrontare nemici di vario tipo, da ragni a pipistrelli fino ad esseri decisamente più grandi. Una volta spazzati via tutti possiamo raccogliere potenziamenti e armi nella stanza per proseguire nelle successive.
Gli sviluppatori indie sono stati davvero molto efficaci nel rendere l’intera esperienza molto credibile. L’atmosfera doomesca tutta attorno a noi non viene infatti sminuita dal fatto che noi si debba sparare a ritmo di musica rock. In effetti potremmo quasi pensare che il guerriero che impersoniamo indossi perfino delle headset oltre all’armatura. E, a proposito di accessori, per un titolo del genere il nostro più sincero consiglio è quello di tirarle fuori dall’astuccio. Non sono tanti i titoli che si fanno apprezzare di più con un paio di cuffie da gaming. BPM: Bullets Per Minute è uno di questi.