Non è la prima volta che Flux Games Studio lavora sulla serie. Cosa poteva andare storto?
Cobra Kai 2: Dojos Rising, disponibile su NintendoSwitch, rappresenta purtroppo uno di quei casi in cui una IP su licenza viene presa e non solo male interpretata, ma confezionata in un gameplay raffazzonato e pieno di sbavature. Anche la nostra – ce ne sono molte altre – sarà una recensione con quasi nessun punto a favore degli sforzi di sviluppo da parte della software house brasiliana Flux Games Studio, che purtroppo ha sprecato l’occasione di riproporre in console un picchiaduro ispirato alla celebre serie di Netflix. Pure su Steam i giudizi degli utenti non sono positivi. Andiamo dunque a capire il perché.
Cobra Kai 2: Dojos Rising è un titolo che propone varie modalità per divertirsi con le arti marziali. Siamo partiti dalla modalità storia, con un tutorial nel quale emergono già i problemi di meccaniche che rendono l’esperienza del picchiaduro rigida e decisamente poco ingaggiante per il gamer. Tanto per cominciare la possibilità di ruotare la telecamera con lo stick destro ci ha fatto più volte perdere di vista la nostra combattente, alle prese con salti a ostacoli e camminate sulle pareti. Ma le cose si sono rivelate ancora peggiori nei combattimenti.
Se è vero che le mosse da imparare sono molte – gli stili non sempre si allineano a quelli di CobraKai e richiamano ad altri generi molto caciaroni – il combatsystem risulta legnoso e poco fluido nella sequenza dei comandi e soprattutto nell’aggancio. Basta spostarsi di un millimetro per mancare il bersaglio. La cosa sorprendente di questo buco nell’acqua è che per gli sviluppatori di Flux Game Studio non era la prima volta che maneggiavano una IP di questo livello.
Abbiamo infatti recensito il loro Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues rimanendone in buona parte soddisfatti per come era riuscito a proporre un picchiaduro senz’altro non perfetto, ma che divertiva grazie a quel suo aspetto da titolo da cabinato. Insomma, un vero peccato non aver replicato quell’esperienza.
Giornalista professionista, 33 anni. Mi occupo di tecnologia e innovazione su StartupItalia con interviste e approfondimenti. Collaboro con Blum e Rivista BC. Modero e conduco eventi sul mondo tech
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