Si chiama GULAM ed è un derivato di questo frutto esotico. La startup italiana di Marcello Cividini lavora per portarlo in ristoranti e supermercati
In Australia il finger lime costa 60 dollari al chilo. Del resto, questa varietà di agrume assomiglia al salato caviale. Marcello Cividini, che si considera un cacciatore di nuovi cibi, nel 2010 portò in Italia due piante di questo frutto. Nel 2016 fondò insieme a Monique Raes WOW Food, una startup a cui poco dopo avrebbe affiancato il Consorzio FingerLime Italia, che finora raggruppa 13 agricoltori tra Calabria, Sicilia e Lazio. «In Italia – dice Marcello – siamo talmente bravi a coltivare agrumi». E così è iniziata la produzione: lo scorso anno 30 kg, quest’anno si punta a 300.
Cosa si fa con il finger lime?
La startup vuole diffondere il finger lime in Italia, dalle cucine dei grandi chef fino alla grande distribuzione. Come? Proponendo prodotti nuovi derivati da questo frutto esotico. E siccome Wow Food ha sede ad Alba, la culla della Nutella, perché non partire con una nuova (e light) crema spalmabile? «GULAM ha la metà delle calorie della Nutella, è un cibo vegano. Nel farla abbiamo sostituito l’olio con l’acqua minerale».
Wow Food è una startup nata per sfruttare le caratteristiche di un frutto esotico, finora poco conosciuto in Italia. Per diffondere i prodotti derivati dal finger lime, disponibili intanto sugli scaffali di Eataly e di Viaggiator Goloso, l’azienda aprirà in ottobre una campagna di crowdfunding sulla piattaforma 200Crowd, con l’obiettivo massimo di raccolta fissato a 400 mila euro. Sul sito sono già più di 40 gli investitori interessati a un progetto che mescola food e ricerca.
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Non soltanto creme
Oltre a GULAM, grazie al finger lime Wow Food ha ottenuto confetture, canditi, liofilizzati ed estratti. «Vogliamo innovare il mondo delle creme spalmabili, creando un’offerta completa di prodotti accattivanti seppur a basso contenuto di grassi e oli». L’altro aspetto su cui la startup punta è il legame con i colvitatori del finger lime, parte attiva del Consorzio che monitora la qualità e la produzione.
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In un settore come quello del food, dove innovazione e sostenibilità sono gli ingredienti base per ristoranti e brand, il mercato del finger lime può farsi spazio per ingolosire chef e clienti con un cibo sano e a basso impatto calorico.