Il modello della casa editrice: advertising sui social network, mail marketing e dirette Facebook e Instagram. Tutto gratuito per gli autori
Continua a crescere a livello internazionale il crowdfunding editoriale, fenomeno che permette il coinvolgimento di una comunità di lettori nella pubblicazione di opere inedite. Negli ultimi cinque anni sono aumentati in maniera esponenziale titoli pubblicati e lettori, come dimostrano i dati diffusi dalla piattaforma Kickstarter: i dollari investiti in totale nei progetti editoriali sono passati dai 70 milioni registrati nel 2015 agli oltre 183 milioni nei primi sei mesi del 2020. Nel panorama italiano a confermare l’andamento è bookabook, casa editrice che ha fatto del crowdfunding il proprio tratto distintivo. Nata nel 2014, in sei anni si è affermata come casa editrice attenta all’innovazione, passando da startup a PMI innovativa; nel primo semestre 2020 bookabook ha registrato oltre 23.500 pre-ordini, pari al 21,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I numeri di bookabook
Anche i lettori che hanno acquistato almeno un libro sul sito della casa editrice sono aumentati del 27,7% rispetto ai primi sei mesi del 2019, che si traducono in un aumento secco degli ordini sul sito del 13,5%, così come le visite alla piattaforma: +52,2%. Dati ancora più rilevanti se letti alla luce dell’emergenza sanitaria che ha colpito anche il settore editoriale, che con le uscite di punta rimandate e le librerie chiuse ha registrato un calo di almeno il 50% negli ultimi mesi; un segno, questo, che il modello di bookabook, è ormai consolidato.
Come funziona il crowdfunding editoriale
Fattore determinante per la crescita e le vendite degli ultimi mesi sono state le nuove modalità con le quali bookabook ha deciso di supportare le sue campagne di crowdfunding e i suoi autori: al tradizionale supporto strategico e grafico, negli ultimi mesi la casa editrice ha affiancato – in maniera del tutto gratuita per gli autori – l’advertising sui social network, il mail marketing e, a partire dal lockdown con l’intenzione di continuare su questa scia, le dirette Facebook e Instagram, per dare alla community strumenti in più per scegliere nuovi libri e agli autori un maggior sostegno nella creazione del proprio pubblico, un aspetto mancante sia nel crowdfunding tradizionale che nel selfpublishing.
«Quando siamo partiti, nel 2014, alcuni addetti ai lavori ci guardavano con grande curiosità, ma anche con certo scetticismo», racconta Tomaso Greco, co-fondatore di bookabook insieme a Emanuela Furiosi. «Qualcuno vedeva nel crowdfunding uno strumento per rischiare meno sui libri da pubblicare. In un certo senso è vero: se un libro è sempre un rischio per un editore, un libro con una comunità di lettori alle spalle diventa un ‘rischio calcolato’. Il crowdfunding è, dal nostro punto di vista, lo strumento migliore per costruire questa comunità: per noi è meglio investire in pubblicità sui social e capire se i lettori sono interessati a una proposta editoriale, piuttosto che pubblicarla al buio».
Il crowdfunding editoriale si rivela quindi un modello che permette di testare fin da subito il potenziale sul mercato di una storia: «è quindi più sostenibile, più rispettoso della filiera, soprattutto dei librai e, credo, anche dell’ambiente in un Paese dove – secondo l’AIE – oltre il 60% delle persone legge su carta», conclude Tomaso Greco.