A Roma il convegno organizzato dal MiBACT sulle strategie più innovative per rilanciare le periferie italiane attraverso la cultura. Un evento rivolto ad amministratori, associazioni ed addetti ai lavori, con la partecipazione del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini
Come rigenerare le periferie italiane attraverso la cultura? Quali esempi virtuosi seguire? Con quali risorse? Se ne è discusso al convegno Futuro Periferie. La cultura rigenera, a Roma, nel complesso ex CERIMANT, organizzato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT.
Un viaggio nel presente e nel futuro delle periferie urbane italiane, consapevoli di come cultura possa diventare strumento indispensabile per sottrarre al degrado le periferie italiane, rigenerando il capitale sociale e stabilire un nuovo legame tra i cittadini
Una tema prioritario non solo del Ministero ma complessivamente nelle strategie del Governo che ha previsto lo stanziamento di 4 miliardi (risorse pubbliche e private) per il rilancio delle periferie urbane in 24 città. L’occasione per rileggere le esperienze di successo, spesso nate da iniziative culturali proposte dal basso in una chiave utile a policy maker e amministratori che intendano scommettere sul valore della cultura come strumento di rigenerazione urbana. A tal fine l’analisi delle politiche in atto è stata condotta da punti di vista diversi e tra loro complementari, analizzando le caratteristiche progettuali, i modelli economici e le dinamiche organizzative che rendono possibile la rigenerazione. All’appuntamento hanno partecipato oltre 40 relatori provenienti da differenti esperienze in tutta Italia, che hanno raccontato le loro esperienze per offrire collaudati modelli di intervento. Addetti ai lavori coinvolti nell’organizzazione del convegno a partire dalla fase esplorativa attraverso un processo di ascolto e di confronto compiuto in tre seminari preparatori a Catania, Parma e Novara, da sud a nord, per condividere e approfondire iniziativa capaci di promuovere la rigenerazione delle parti più fragili delle nostre città, con limitate risorse pubbliche.
Aggiungere bellezza alle nostre città
«Le periferie sono priorità destinatarie di nuovi investimenti quando diventano dei poli culturali. Dobbiamo aggiungere bellezza alle nostre città, ponendoci come obiettivo l’inclusione sociale – ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni intervenuto all’evento organizzato dal Ministero sul tema della rigenerazione urbana attraverso la cultura, prioritario per il Governo – abbiamo stanziato 4 miliardi di euro, di cui la metà sono risorse pubbliche, per finanziare 120 progetti; ma sarà necessario stimolare la partecipazione attiva dei cittadini. Inoltre un tema centrale dell’attività del Governo è la sicurezza del nostro patrimonio abitativo; grazie al programma Casa Italia abbiamo attivato 10 grandi cantieri che ci impegneranno nei prossimi mesi. La spinta alla rigenerazione delle periferie parte dalla convinzione che su questo tema ci giocheremo la nostra capacità competitiva, e la cultura è fondamentale».
Riqualificare le periferie, la nuova sfida
«Il nostro Paese ha vinto nel ventesimo secolo la battaglia per la tutela dei centri storici. Ora dobbiamo impegnarci per vincere una nuova sfida, quella di riqualificare le periferie dove vive, lavora e sogna la gran parte dei cittadini delle nostre metropoli – ha commentato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – occorre trasformare in comunità delle persone che vivono semplicemente vicine, senza incontrarsi, bisogna creare luoghi di aggregazione; bisogna avere dei luoghi fisici, ma anche programmare delle attività, soprattutto delle proposte culturali che consentano alle persone di riconoscersi e frequentarsi».
Il grande patrimonio immateriale
Dello stesso avviso Federica Galloni, Direttore Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane: «Reinventare con un approccio innovativo a partire non tanto e non solo dal patrimonio immobiliare quanto piuttosto da quello culturale immateriale che va promosso e valorizzato. La logica di intervento non potrà fare a meno di considerare e sostenere le iniziative dal basso per riusare il patrimonio pubblico materiale con intelligenza a partire proprio dalle intelligenze».
Idee per riusare il patrimonio pubblico
Una giornata per contribuire all’Agenda Urbana italiana sui temi della rigenerazione con un approccio innovativo a partire dalle idee per riusare il patrimonio pubblico. Un evento nato dalla condivisione delle scelte che da sempre sono partecipi al processo di city building e quindi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Conferenza delle Regioni e delle provincie autonome, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ma anche con le nuove reti di soggetti impegnati nel city making ovvero gli innovatori culturali e sociali. In sintesi, ecco i pilastri sui quali poggia la strategia della quale si è discusso al convegno: Investire in cultura, leva strategica per la rigenerazione, promuovere presso le amministrazioni la necessità di abilitare le comunità, sperimentare il riuso di aree ed edifici in abbandono, offrire nuovi contenuti funzionali ai cittadini, spazi di relazione che garantiscano quella mixité di servizi per la collettività e le persone dei quali c’è reale esigenza.