La travel blogger Francesca Barbieri ha lanciato una raccolta fondi per finanziare un viaggio intorno al mondo, anche per parlare di prevenzione e per sostenere la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. Perché di prevenzione e tumori si parla ancora poco e in alcuni casi è considerato un argomento tabù. Eppure giocare d’anticipo è fondamentale
Ci sono persone per cui la fase 1 non è ancora finita. Come Francesca Barbieri, in arte Fraintesa, travel blogger dal 2009, anno in cui quasi per caso inizia a trasformare quello che era il suo hobby – cioè viaggiare –, in un lavoro a tempo pieno. Il primo aereo l’ha preso da sola a 12 anni e da allora ha perso il numero dei viaggi che ha fatto, molti dei quali li ha raccontati nel suo blog (I viaggi di Fraintesa) e sui social. L’ultimo in ordine cronologico, è stato un ambizioso giro per il mondo, partito l’8 ottobre scorso e parte di un progetto un po’ particolare, #gofraintesa, nato con in più, l’idea di sensibilizzare le donne sulla prevenzione del tumore al seno.
Un piccolo gesto
Francesca infatti è anche una delle tante donne italiane che in questi mesi di lockdown non ha smesso di recarsi in ospedale per continuare le cure oncologiche. Nonostante la chemioterapia riduca di molto le difese immunitarie, mettendo più a rischio di infezione chi la pratica. Ma ci sono situazioni in cui le terapie non possono essere sospese e per fortuna, come nel caso di Francesca, si riescono a portare avanti con tutti gli accorgimenti del caso. “Anche perché nel mio ospedale il reparto di oncologia è separato dagli altri e sono state prese tutte le precazioni possibili” rassicura Francesca, che però ricorda come anche una normale influenza, per chi come lei ha le difese immunitarie basse, possa essere pericolosa.
“Per questo – dice – mi si spezza il cuore quando vedo persone che se ne fregano e non portano la mascherina come dovrebbero. Io ora potrei uscire, ma sono ancora nella fase 1 dell’emergenza. Perché molti non si rendono conto che ci sono persone meno fortunate, che possono essere tutelate con un gesto semplice”.
#gofraintesa
Nell’estate del 2018, durante un viaggio all’estero, quasi casualmente Francesca, si accorge di avere una piccola protuberanza sotto il seno sinistro. Inizierà una lunga trafila che culminerà l’8 ottobre con una diagnosi di tumore al seno e molti mesi a seguire di chemioterapia. Un anno dopo lancia #gofraintesa e un crowdfunding per finanziare il progetto. “Quando ho avuto la prima diagnosi non l’ho raccontato a nessuno e per sei mesi ho fatto la chemioterapia tenendolo nascosto alla mia community” ricorda Francesca. “Poi a maggio ho pubblicato un video in cui raccontavo tutto e lanciavo la raccolta fondi, in parte per finanziare un viaggio intorno al mondo, anche per parlare di prevenzione e in parte per sostenere la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro”.
Il ricavato di circa 18.000 euro Francesca l’ha davvero suddiviso così e l’8 ottobre del 2019 – a un anno dalla diagnosi – è partita per un viaggio che ha toccato dodici Paesi tra Asia, Oceania e America, dove ha incontrato altre donne colpite dal tumore al seno, visitato associazioni locali, rilasciato interviste e tenuto una serie di conferenze, sempre sull’importanza della prevenzione del tumore al seno. Anche perché, “in termini di prevenzione c’è ancora tanto da fare, da noi come in altri continenti” precisa la travel blogger.
Un argomento tabù
“Dipende dal paese – continua Francesca – ma quello che ho visto parlando anche con i medici locali è che l’incidenza del tumore al seno è sempre più alta. Circa una donna su otto nel corso della sua vita si troverà ad affrontare questo problema. La statistica è uguale in Italia come a Singapore. Bisogna parlarne tanto e di più. C’è ancora tanta reticenza e in molti casi è considerato un argomento tabù. Forse perché riguarda una parte del corpo che viene associata al tabù. Sicuramente bisogna parlarne per prevenire, ma anche per raccontare che è una cosa comune, purtroppo, ma in tanti casi se presa in tempo si può affrontare”.
Giocare d’anticipo
Proprio in questi giorni Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione nuovi farmaci allo Ieo, l’Istituto europeo di Oncologia di Milano si è detto preoccupato del fatto che l’emergenza Covid-19 possa avere ripercussioni anche in oncologia, “perché ha ritardato tutti i programmi di screening, che hanno l’obiettivo di intercettare i tumori al loro inizio”. “Probabilmente, nei prossimi mesi, quando riprenderanno, ci troveremo di fronte a un numero più grande di casi avanzati, meno curabili e meno guaribili” ha commentato l’esperto.
Lo conferma anche Francesca, che ricorda come esistano test genetici che possono aiutare a calcolare il rischio di sviluppare un tumore. Mentre in generale, puntare sulla prevenzione significa identificare il tumore in uno stato incipiente, quando la possibilità di trattamento e guarigione è maggiore. “È tutta una questione di tempo e prevenzione. Poi ci sono tanti paesi, come quelli ce ho visitato io, dove le cure non sono gratuite e lì la prevenzione è ancora più importante”.
Sì viaggiare
Quando l’emergenza Covid-19 finirà e non saremo più costretti a dover indossare le mascherine, le persone come Francesca, che dovranno ancora portarle, si sentiranno di nuovo un po’ più sole e meno parte di un insieme, come invece è stato in questi mesi. Ma allora forse sarà di nuovo tempo di viaggi: il primo in Emilia Romagna per trovare i suoi genitori. Il secondo probabilmente in qualche bella località italiana, per cercare di passare l’estate fuori dalla Lombardia.
Francesca è stata una delle protagoniste di Unstoppable Women del 28 maggio 2020. Potete rivedere qui il suo intervento (dal minuto 42 circa)