Sviluppato dalla software house sudcoreana Devbox, il platform è disponibile anche su Nintendo Switch
Un villaggio pacifico, dove tutto filava liscio, viene colpito da forze maledette che hanno forme melmose, costringendo gli abitanti a fuggire. La trama non è delle più originali, dal momento che sono tante le storie videoludiche iniziate con un paesino in fiamme e l’eroe – o l’eroina – subito pronto a farsi carico della missione. Nonostante questo, Dark Water: Slime Invader, disponibile su Nintendo Switch, emerge per un lavoro di sviluppo notevole e per la scelta, questa sì molto originale, dei personaggi. Una simpatica e tonda nonnina e la sua nipote armata di arco devono affrontare un lungo viaggio per sconfiggere le melme del male in un platform colorato e frizzante. Sviluppato dalla software house indie sudcoreana Devbox, il videogioco è un inno a un legame di affetto indissolubile che unisce generazioni molto distanti tra loro.
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Dark Water: Slime Invader, un arco non basta
Organizzato in livelli (scenari), Dark Water: Slime Invader vede le due protagoniste procedere all’unisono. Nei primi istanti di gioco impariamo le dinamiche essenziali per saltare ed evitare pareti appuntite, spostando casse per superare i muri più alti. Dopo pochi minuti la nipotina riesce a liberare la coraggiosa nonnina dalla prigione dove era rinchiusa e, da quel momento, il giocatore dovrà prendersi cura anche di lei. Ci sono cose che, inevitabilmente, la signora non riesce fare: tocca allora a noi andare all’avventura per sbloccare passaggi o attivare ascensori che spianino la strada a tutte e due. Nessun livello può essere concluso se la nonna viene lasciata indietro.
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Sotto l’aspetto grafico Devbox ha svolto un lavoro davvero egregio, ricreando un ambiente che mescola scenari orientali con tocchi fantasy. Per quanto minuscole e sovrastate da un mondo decisamente più grande di loro, le due protagoniste sono state disegnate con grande solidità: la treccia rossa della giovane che ondeggia mentre corre e il suo grande arco ne fanno intendere il carattere forte; con lo chignon e una sacca pesante sulle spalle, la nonna veste anche adorabili occhialoni e non è certo meno eroica. Tutto intorno a loro il contesto non è statico, ma estremamente dinamico. Ogni melma uccisa sprigiona un’esplosione colorata (ma questo potrebbe non accontentare i gamer più esigenti). Per chi ama i particolari, tendaggi e corde sventolano in maniera davvero credibile e mentre corriamo il terreno sotto di noi sputa polvere.
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Nonna, ma quante ne sai?
Grazie alla nonna riusciremo a spingere oggetti e a superare i vari livelli di un gioco basato sulla cooperazione tra personaggi. I combattimenti si basano principalmente sull’utilizzo di un enorme arco che con la levetta destra possiamo azionare dando la giusta mira per colpire le melme nemiche. Ciascun avversario ha le proprie caratteristiche, ma assicuriamo che il gioco non ha un livello di difficoltà tarato verso l’alto ed è particolarmente magnanimo grazie a checkpoint sparsi ovunque e a caricamenti rapidissimi. In Dark Water: Slime Invader non c’è spazio per la sola forza bruta, ma anche per la saggezza che solo tanti anni sulle spalle possono formare. Ricordatevi: in questo platform la nonnina è la chiave di (quasi) tutto.