Da Arcade Distillery un videogioco che avrebbe potuto fare di più
Quando l’arte prende il sopravvento. Death Tales, videogioco disponibile su Nintendo Switch, è un susseguirsi di grafiche estremamente colorate, appariscenti, da cui però il gameplay esce penalizzato, quasi non contasse. Nei panni di un mietitore armato e senza volto ci faremo strada in un mondo dove senz’altro gli sviluppatori hanno lasciato carta bianca all’immaginazione e alla creatività, dandoci dentro con i contrasti cromatici. L’inferno che attraverseremo è pieno di colori e virtuosismi artistici. Purtroppo negli scontri con nemici e demoni questa cura si perde, finendo con il costringere il giocatore ad arrangiarsi con poche e confuse mosse.
Leggi anche: FRACTER, su Nintendo vita e morte in lotta. La luce batterà l’oscurità?
Death Tales: poteva andare diversamente
Sviluppato da Arcade Distillery, Death Tales è un titolo di quell’universo indie a cui il settore gaming dovrebbe dedicare un monumento. Non si contano gli ottimi videogiochi partoriti da software house con poco budget, ma tanta voglia di fare. A volte, però, qualcosa va storto. Giocando a Death Tales si percepisce di avere tra le mani un prodotto con potenzialità inespresse. Ci sono le armi, c’è una storia, ma è come se la creatività nel dipingere il quadro abbia trascurato la possibilità di potercelo godere.
Leggi anche: Morbid: The Seven Acolytes, l’RPG che ci riporta nel mondo di The Witcher
In un gioco scorrimento orizzontale, dovremo affrontare un universo pieno di stimoli visivi, con nemici non sempre facili da abbattere (neppure per un mietitore). Purtroppo le pecche si hanno anche nei movimenti, che non sempre seguono i nostri ordini dalla console. Insomma, un prodotto che avrebbe potuto fare di più, inserendosi in maniera più che onorevole tra i titoli a cui è giusto dare una chance.
Leggi anche: Toolboy, la vendetta del robot operaio contro i capi vessatori