Da IIDEA un nuovo aggiornamento sull’ecosistema gaming
Secondo le stime di una ricerca Nielsen l’impatto economico generato dal settore esports in Italia vale tra i 45 e i 47 milioni di euro (il dato si riferisce al periodo 2020/2021). Stiamo parlando di impatto sia diretto sia indiretto: nel primo caso il peso è di oltre 30 milioni di euro e, di questi, il 65% viene garantito dai team esports, seguiti dagli organizzatori (16%) e dai publisher (4%), mentre il restante 15% deriva da altre tipologie di società che operano nel settore come venue dedicate, produttori hardware, sviluppatori; dall’altra parte, l’impatto economico indiretto, ossia quello generato da tutte le spese correlate al mondo degli esports, è superiore a 15 milioni di euro e qui sono i publisher a contribuire maggiormente (80%). Questi sono i dati resi noti oggi, mercoledì 6 ottobre, durante la seconda giornata di Round One, l’evento business dedicato agli esports in Italia organizzato da IIDEA e Ninetynine presso OGR Torino.
Esports, crescita a ostacoli
«La ricerca presentata oggi mostra come il settore esports in Italia sia meritevole di essere preso in considerazione come ambito di possibile investimento sia da parte del privato sia del pubblico per le sue potenzialità di crescita – ha commentato Marco Saletta, Presidente di IIDEA –. Come Associazione siamo pronti a lavorare a supporto delle imprese per portare il settore ai livelli di sviluppo di altri paesi europei più avanzati di noi, collaborando con tutti gli interlocutori interessati a dare un contributo».
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Su StartupItalia da tempo raccontiamo l’ecosistema gaming italiano – lo abbiamo fatto, ad esempio, pubblicando un elenco per nulla esaustivo che presenta alcuni dei nostri talenti, dai pro gamer agli sviluppatori e imprenditori – e i numeri di IIDEA dimostrano ancora una volta quanto i videogiochi siano un ambito business in buona parte inespresso lungo lo Stivale. Tra gli ostacoli alla crescita degli esports in Italia la ricerca cita l’assenza di incentivi o agevolazioni economiche da parte delle istituzioni; la difficoltà nel reperire figure con adeguate competenze verticali; e, infine, il gap tecnologico a livello di infrastrutture e di rete tra le varie aree del paese.
Il mercato esports guarda a un pubblico di appassionati, tra i quali notiamo sia lo zoccolo duro sia chi ama ritagliarsi alcune ore a settimane per divertirsi e lasciarsi coinvolgere nella storia di un videogioco. Sempre IIDEA, a maggio, aveva aggiornato i dati sui videogiochi e sui fan: sono oltre 1,6 i milioni di persone che in Italia dichiarano di seguire eventi esport più volte a settimana.