La Presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, hanno presentato a Roma i primi 8 punti del decalogo (gli altri due li scriveranno gli studenti)
Condividi solo notizie che hai verificato. Usa gli strumenti di Internet per verificare le notizie. Chiedi le fonti e le prove. Chiedi aiuto a una persona esperta o a un ente davvero competente. Sono alcuni degli otto punti del decalogo contro le bufale presentato ieri a Roma dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. Otto punti, perché i due mancanti saranno scritti direttamente da studentesse e studenti, attraverso uno strumento di scrittura cooperativa che il MIUR metterà a disposizione delle scuole sul proprio sito. Il decalogo ha l’obiettivo di contrastare uno dei rischi più frequenti durante la navigazione in Internet: quello di incappare in notizie non verificate o false, la cui circolazione può creare rischi per la società o diventare pericolosa per le persone. Un fenomeno che si può battere solo dando alle nuove generazioni gli strumenti per risalire alla fonte delle notizie e distinguere le informazioni corrette da quelle scorrette. Di qui la cassetta degli attrezzi che il MIUR proporrà alle scuole secondarie di I e II grado, per un totale di oltre 4,2 milioni di studenti, portando negli istituti scolastici l’iniziativa Basta Bufale.
Produttori consapevoli di informazione e conoscenza
«Il fenomeno delle fake news ha radici strutturali e non va sottovalutato: danneggia la collettività e la qualità del dibattito pubblico – ha sottolineato la Ministra Valeria Fedeli – fornire alle nostre giovani e ai nostri giovani conoscenze e competenze, strumenti e chiavi di lettura della realtà vuol dire porre le basi della loro cittadinanza, che vogliamo attiva e responsabile. Anche quella digitale. I giovani di oggi sono nativi digitali, ma non devono essere consumatori passivi di tecnologia, quanto piuttosto consumatori critici e produttori consapevoli di informazione e conoscenza».
Cacciatori di bufale
«Sono convinta che la strada da intraprendere per proteggere i nostri ragazzi e le nostre ragazze – e non solo loro – dalle insidie di un uso distorto del web sia la formazione. E dunque è a scuola che il tema va trattato. Le fake news non sono goliardate, ma un pericolo per la nostra società. Basti pensare a quelle sui vaccini, alle cure mediche improvvisate o alle truffe online”, ha dichiarato la Presidente Laura Boldrini. “La disinformazione inquina il dibattito democratico, alterando l’opinione pubblica e violando il diritto delle persone a una corretta informazione. Vorrei che questo progetto consentisse ai nostri studenti di difendersi dalle false notizie attraverso un impegno attivo da parte loro. Mi piacerebbe che sviluppassero un maggiore senso critico e una cultura della verifica. Vorrei che diventassero dei veri e propri cacciatori di bufale, dei detective del web».