“Al 23 luglio 2025 sono 32 i casi confermati di infezione da West Nile virus nell’uomo in Italia dall’inizio dell’anno. Ventuno di questi sono stati segnalati dalla Regione Lazio, tutti in provincia di Latina (di cui 15 con sintomi neuro-invasivi)”. Così si legge nell’ultimo bollettino diramato il 24 luglio dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla diffusione della febbre West Nile.

Cosa è la febbre West Nile?
Come si legge sul sito dell’ISS si tratta di una malattia provocata dal virus West Nile, appartenente alla famiglia dei Flaviviridae e isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. Siamo appunto nel distretto West Nile. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Il principale mezzo di trasmissione all’uomo sono le zanzare (più frequentemente del tipo Culex) e gli uccelli selvatici.
Per conoscere come si diffonde il virus è bene sapere che la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con chi è infetto. “La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo – spiega sempre l’ISS -. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave”.

La mappa della febbre West Nile
“Dall’inizio della sorveglianza – si legge nell’ultimo bollettino – sono stati segnalati in Italia 32 casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (5 nel precedente bollettino), di cui 23 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 2 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 15 Lazio, 3 Campania), 1 caso asintomatico identificato in donatore di sangue (1 Veneto), 6 casi di febbre (2 Veneto, 4 Lazio) e 2 casi sintomatici (2 Lazio)”.

Secondo il bollettino “il primo caso umano autoctono di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dal Piemonte il 20 marzo nella Provincia di Novara, sebbene si tratti di un caso sporadico in bassa stagione. Il secondo caso il 3 luglio a Modena”. Per prevenire la presenza di zanzare in generale nel periodo estivo gli esperti suggeriscono di svuotare gli invasi dall’acqua: in quegli ambienti infatti questi insetti depongono le uova.