A Veronafiere Sol d’Oro, grande sfida internazionale dell’olio extravergine di oliva di qualità, fa il pieno di concorrenti: 345 (ben 100 in più dello scorso anno) per 9 paesi in gara. Ma intanto sui mercati è tensione per il “tunisino”…
La grande sfida dell’olio extravergine di oliva di qualità si è aperta a Veronafiere con un record, quello di ben 345 campioni a giudizio, ovvero 100 in più dello scorso anno. Un incremento del 38% per Sol d’Oro, il più importante premio internazionale dedicato all’olio extravergine di qualità. Nove i Paesi di provenienza, anche questi in crescita: oltre a Italia, la più rappresentata vista la sua posizione di leader nella produzione oleicola di qualità, e Spagna, primo produttore al mondo in quantità, sono quest’anno presenti campioni provenienti da Slovenia, Croazia, Grecia, Turchia, Libano e Portogallo. Iscritto anche un olio cileno, già vincitore di Sol d’Oro Emisfero Sud, svoltosi in Sudafrica nell’ottobre 2015, deciso a sfidare anche l’altra parte del mondo.
Cinque categorie di olio in gara
Cinque le categorie in gara: fruttato leggero, fruttato medio, fruttato intenso, monovarietale e biologico. Tre invece i premi per ogni categoria: Sol d’oro; Sol d’argento e Sol di bronzo. Ai primi 20 campioni di olio extravergine di oliva che abbiano ottenuto dalla commissione di assaggio una valutazione superiore o uguale a 70/90 verrà rilasciato un diploma di Gran Menzione. Tredici i panelist internazionali al lavoro, coordinati da Marino Giorgetti, capo panel di tutte le edizioni di Sol d’Oro in Italia e nel mondo, per assicurare sempre la stessa selettività e uniformità di giudizio. Agli oli premiati, Sol&Agrifood, la Rassegna dell’agroalimentare di qualità in programma dal 10 al 13 aprile 2016 (www.solagrifood.com) dedica ormai da anni una serie di iniziative: dalla Guida “Le stelle del Sol d’Oro” da distribuire ai buyer internazionali e ai delegati di Veronafiere nel mondo, alle degustazioni guidate, all’Oil Bar. Novità di quest’anno l’utilizzo degli oli insigniti di gran menzione durante le finali della Jam Cup; il 1° Trofeo Junior Assistant Master si svolgerà proprio a Sol&Agrifood e vedrà protagonisti i giovani iscritti alla Federazione Italiana Cuochi nell’anno 2016.
Livello di qualità…
Ma i numeri della partecipazione fanno presagire anche un elevato livello qualitativo dei campioni, dopo la difficile campagna dello scorso anno registrata in Italia e negli altri Paesi del Mediterraneo. “Un aumento così rilevante – ha spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – testimonia anche il valore che gli stessi produttori assegnano al concorso, considerato un importante momento di confronto e un efficace strumento di valorizzazione commerciale delle proprie eccellenze produttive. Il bollino di Sol d’Oro rilasciato alle partite degli oli vincitori, infatti, è ormai diventato esso stesso un attestato di qualità riconosciuto da buyer e operatori di tutto il mondo, mentre le iniziative realizzate durante Sol&Agrifood offrono grande visibilità e contatti b2b”.
…e livello dei prezzi
Per quanto riguarda il mercato, la campagna olearia 2015/16 dovrebbe tornare a un equilibrio tra domanda e offerta mondiale di oli di oliva. La stima del Consiglio oleicolo internazionale di una produzione globale di circa 3 milioni di tonnellate sembra confermata dalle prime proiezioni. Gli ultimi dati comunicati dall’Agenzia di informazione e controllo alimentare del Ministero dell’agricoltura spagnolo indicano una produzione, al 31 dicembre 2015, di 867 mila tonnellate di olio che, con i primi tre mesi del nuovo anno, dovrebbe superare 1,1 milioni di tonnellate. Bene anche la produzione italiana che, secondo le più recenti stime Ismea, dovrebbe superare le 300mila tonnellate. Queste indicazioni hanno fatto raffreddare le quotazioni dell’olio extra vergine di oliva su tutte le principali piazze internazionali. Rispetto alla media degli anni passati si è ridotta la forbice di prezzo tra l’olio italiano e quello spagnolo che, fino all’estate 2015, era di circa 1 euro (5,5 euro/kg a Bari e 4,5 euro/kg a Jaen) oggi non supera i 30-40 centesimi di euro (3,6 euro/kg a Bari e 3,2 euro/kg a Jaen). Il prezzo medio all’ingrosso in questa campagna olearia, in tutti i paesi comunitari, è sempre abbondantemente superiore ai 3 euro/kg, che porta ad avere un prezzo a scaffale dell’olio extra vergine di oliva difficilmente inferiore a 4-4,5 euro al litro ( 5,5-6 euro al litro per il 100% italiano).
La tensione sull’olio tunisino
Resta alta comunque in questi giorni la tensione nel mondo agricolo italiano per la proposta della Commissione europea che dà via libera all’ingresso di 70mila tonnellate di olio tunisino senza dazio sul mercato europeo in due anni. L’Italia, secondo produttore ed esportatore di olio al mondo con ben 900.000 aziende e 4.500 frantoi attivi, è ovviamente in prima linea per le conseguenze di questa decisione che fino al 2017 aggiungerebbe ben 35mila tonnellate di olio tunisino all’anno alle attuali 57mila tonnellate senza dazio già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia. “Pur condividendo l’obiettivo di solidarietà dell’Europa nei confronti di Paesi in difficoltà”, spiega il coordinamento Agrinsieme, “non si possono sempre penalizzare l’agricoltura e le produzioni mediterranee”. Stessa preoccupazione da parte della Coldiretti: l’Italia, ricorda, è già invasa dall’olio di oliva tunisino con le importazioni dal Paese africano che sono aumentate del 734% nel 2015, pari ad oltre 8 volte le quantità rispetto allo scorso anno. Quest’anno si sono registrati sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo la Spagna, la quale perde terreno anche a favore della Grecia, con l’aumento del 517% delle spedizioni elleniche verso l’Italia nello stesso periodo. “Il risultato e’ che nel 2015”, lamenta la Coldiretti, “l’Italia si conferma il principale importatore mondiale di olio di oliva nonostante l’andamento positivo della produzione nazionale”.