Qualità, strategia di marketing e anche un piano editoriale che sfrutta le potenzialità di Facebook. Ecco gli obiettivi della pescheria di Polignano a Mare. Che a settembre apre anche a Milano
Una pescheria e un’agenzia di comunicazione hanno poco in comune. Prova a rompere gli schemi Pescaria, il fast food ittico all’italiana nato a Polignano a Mare un anno fa, che vuole valorizzare il pescato locale e un nuovo modo di consumarlo, in un modo che coniughi insieme creatività e qualità. Pescaria nasce dall’esperienza dei due soci, Bartolo L’Abbate, proprietario di una delle più note pescherie di Polignano, e Domingo Iudice, direttore dell’agenzia creativa di Brainpull. «Avevamo già lavorato insieme per diverse manifestazioni di street food ittico. Quando mi ha spiegato che voleva allargare la sua pescheria per inaugurare un piccolo servizio di ristorazione al suo interno, abbiamo iniziato a lavorare a Pescaria» racconta Domingo Iudice a proposito della collaborazione con Bartolo L’Abbate.
La pescheria con la cucina stellata
L’obiettivo era offrire un prodotto tipico della tradizione pugliese (il pescato crudo), in una formula innovativa. Il format scelto si avvicinava molto più al fast food, in modo da rendere il prodotto ittico più “democratico”. «Usiamo il termine democratico, perché il prodotto ittico pugliese è molto costoso. Acquistati dalla barca, questi prodotti costano mediamente 40 euro al chilo. A Pescaria permettiamo, a parità di qualità, di gustare il pesce a un prezzo più contenuto. Non diamo il servizio, quindi non si paga il coperto, però l’entry level del pesce crudo costa 12 euro a persona, un prezzo accessibile a tutti. All’interno della pescheria c’è un laboratorio di preparazioni ittiche, che lavora per i migliori ristoranti. Pescaria usa lo stesso pesce che viene mandato ai migliori ristoranti, senza compromessi sulla qualità», commenta Iudice.
Pescaria voleva però anche offrire un prodotto che potesse distinguersi dalla concorrenza. «Abbiamo chiesto una consulenza a Lucio Mele, chef che ha vinto prestigiosi contest internazionali, che ha dato forma e consistenza alla nostra idea. Sono così nate le tartare di Pescaria, arricchite con elementi come zenzero, cipolla di Acquaviva, timo, basilico», racconta Iudice.
La curiosità corre sui social
La storia di Pescaria è stata portata all’attenzione del pubblico durante FED, il Forum dell’Economia Digitale, organizzato a inizio luglio da Facebook e Confindustria a Milano. Nicola Mendelsohn, vice presidente Facebook Europa, ha citato Pescaria come il giusto esempio di startup che ha saputo crescere grazie agli strumenti strategici messi a disposizione dal social network per le aziende.
«Da subito abbiamo deciso di investire in un solo strumento di marketing, Facebook – racconta Iudice – Il vantaggio era poter usare le risorse umane interne a Brainpool, che è una partecipata di Pescaria, che già sapevano usare perfettamente gli strumenti messi a disposizione dal social network. Lo scorso anno, abbiamo iniziato a lavorare su una massa critica tre mesi prima dell’apertura del primo punto vendita, che è stata a maggio 2015. Abbiamo utilizzato non solo gli strumenti Facebook per raggiungere l’audience desiderata, ma anche un piano editoriale strategico. Abbiamo lavorato gradualmente sugli interessi delle persone, per attrarle sul topic food e poi parlare dell’innovazione di Pescaria. In questo modo, quando abbiamo aperto avevamo già una massa critica di curiosi che ci è venuta a trovare».
300 mila utenti unici al giorno al giorno
Pescaria non ha utilizzato le potenzialità dei social network solo in fase di lancio. Ma anche per l’apertura del punto vendita di Milano, che sarà inaugurato il 7 settembre. «Su Milano, abbiamo utilizzato le potenzialità di Facebook anche per il recruiting. Con 500 euro di investimento pubblicitario, abbiamo fatto delle speciali inserzioni attraverso le quali andavamo a cercare dei profili adatti a lavorare nel nuovo punto vendita. Abbiamo ricevuto 350 curriculum, ne abbiamo incontrati 60 e infine selezionati 16», spiega Iudice.
La portata della pagina Facebook di Pescaria è stata segnalata come buona pratica anche da chi lavora all’interno del social network, tanto che Iudice ha preso parte a un tour italiano nel quale Facebook mostrava i migliori successi ottenuti dalle aziende sulla propria piattaforma.
«La conversazione sulla nostra pagina, unita alle inserzioni, ci permette di raggiungere fino a 300 mila persone al giorno, tutti utenti unici. Inoltre, abbiamo integrato l’utilizzo del social network con strumenti cross-platform, sfruttando ad esempio le potenzialità della stampa», aggiunge Iudice.