Ha creato un sito di ricette e consigli per realizzare il pranzo al sacco ideale per ogni pausa di lavoro. Lui è Alessandro Vannicelli, fondatore di Schisciando.com
Schisciando nasce con una missione ben precisa, trasformare la Schiscetta in uno stile di vita. Uno stile di vita che asseconda la tendenza del momento, perché, tirare fuori un bel pranzetto fatto in casa quando si è alla scrivania oltre ad essere salutare è anche chic. Così abbiamo incontrato, Alessandro Vannicelli, foodblogger, ideatore di Schisciando.com e autore del libro Schiscetta Perfetta, per farci raccontare le ultime novità in fatto di cibo e innovazione.
Innanzitutto parlaci un po’ di te. Come nasce la tua passione per la cucina e l’idea di Schisciando.com?
Rappresento lo stereotipo milanese direi. Lavoro come consulente di marketing e comunicazione, ma mi salvo in corner occupandomi di digital. Il progetto Schisciando nasce 2 anni fa, avevo e ho una grandissima passione per il cibo ereditata dai miei genitori, oltre ad essere un campione indiscusso di “sollevamento della forchetta”, volevo celebrare questo entusiasmo con un blog. Non volevo fare un blog con foto e ricette, non perché sia “radical chic” a tutti i costi o per differenziarmi, ma perché desideravo uno spazio vicino alle mie abitudini come quelle di amici e colleghi di ufficio. La schiscetta, è un’abitudine che mi porto dietro da lungo tempo, quando vivevo con i miei genitori, mio padre la preparava per me e mio fratello, ed è un bellissimo ricordo. Schisciando è in qualche modo un verbo coniugato, “uno stile di vita” come recita il claim del blog. Un modo di rapportarsi con spirito positivo alla crisi economica di cui parliamo da anni. Orgoglio da Schiscetta!
La prima innovazione riguarda la tua stessa attività che è sempre in divenire. Da poco è stato lanciato il progetto Speciale Schiscetta in forma. Di cosa si tratta?
All’interno del mio progetto ho inserito due personaggi solari e divertenti (Alberto Fazzi e Maria Chiara Villa) che all’interno del sito/blog dedicato alla Schiscetta, si avvicenderanno per parlare di temi e consigli legati al fitness e l’alimentazione corretta e sana. Che sappiamo essere dei trend importanti da trattare. Saranno due figure che accompagneranno la community con tip & tricks sul rimanere in forma: dagli esercizi alla scrivania alla corsa per smaltire una schiscetta, ai consigli nutrizionali e abbinamenti legati ad un alimento particolare. Voglio che il progetto Schisciando rimanga un plasma in continua evoluzione, la forma blog non deve e non potrà essere vincolante come il medium di riferimento, non è un caso che stia pensando a nuovi canali (anche tradizionali) su cui far vivere il progetto.
Sul tuo blog proponi piatti semplici da preparare ma originali da portare in ufficio. Ti proponi come personal trainer della schiscia, ma una curiosità…li hai davvero provati tutti?
Certo che si! E’ fondamentale testare le ricette prima di proporle alla mia community. Dagli esperimenti, è ovvio, nascono anche clamorosi errori. Ve ne racconto uno durante i miei primi timidi approcci in cucina di qualche anno fa, preparando una frittata di pasta alla Napoletana, nel momento topico e scenografico di girare la frittata dalla padella al piatto per poi finire la cottura nuovamente in padella, avendo saltato un passaggio, l’impasto era rimasto appiccicato al fondo con conseguente caduta di uova sul pavimento. Il tutto ovviamente di fronte alla mia dolce metà. Ordiniamo sushi? Anche a me piace mangiare alcune volte fuori, non sono una creatura mitologica di sacchiana memoria, con la barba di Cracco, gli occhiali di Barbieri e i piedi di Vissani. A volte mi piace lanciarmi nella ricerca della madeleine perduta, andando a ricreare nella mia cucina (un cucinino di un bilocale, non esageriamo), i sapori della mia infanzia, con cui sono cresciuto.
Il foodtech è soltanto una tendenza del momento, alimentata da Expo, oppure l’innovazione del settore agroalimentare può davvero diventare un fiore all’occhiello del made in italy?
Non è una solo una tendenza ma il futuro non troppo dietro l’angolo. Mi capita spesso di discutere con persone, che putroppo hanno un giudizio sul loro paese (l’Italia), troppo negativo. Spesso dettato da luoghi comuni e ignoranza su alcune tematiche. L’agricoltura non rappresenta solo il passato del nostro paese. La green economy genera un valore di 100 miliardi annuali. Ho letto di recente un rapporto in cui si evidenzia il fatto che 1 azienda su 3 delle filiere dei made in italy ha investito sul green ottenendo performance migliori a livello economico. In Italia abbiamo un vanto, da sbandierare ed evidenziare: una produzione agricola tra le più efficienti. Un ettaro di terra produce quasi 2.000 euro di valore aggiunto, 900 euro più della Francia, il triplo dell’Inghilterra. Nelle classifiche mondiali siamo tra i primi su vari frangenti, abbiamo un surplus più alto nel vino (quasi 5 miliardi di dollari), sulla pasta ( quasi 2 miliardi di dollari). Il nostro agroalimentare produce il 35% in meno di gas serra rispetto all’intera UE. Gli scarti vengono inoltre utilizzati come materia prima per altri sotto prodotti per abbatterla ulteriormente. Siamo tra i primi nella robotica industriale, all’interno di EXPO ho visto che ABB sta lanciando un robot che rivoluzionerà la filiera dei supermercati a livello mondiale. La robotica intesa come elevazione del lavoro umano, mai come sostituzione. Nel settore ricerca e sviluppo si concentra la maggiore richiesta di risorse e nuovi lavori, e stanno nascendo startup dedicate all’agroalimentare per trasformare scarti in materiali utili a produrre energia e prodotti. Vado avanti?
Cosa ne pensi dei grandi Amazon, eBay che vendono cibo online? Farinetti prima si era detto contrario, poi sembra aver ceduto alle loro lusinghe.
Penso che sia una frontiera che molti percorreranno. Paradossalmente i piccoli produttori ci sono già arrivati, molti all’estero. E penso che se i colossi faranno un boom iniziale, pian piano cederanno ancora il passo ai piccoli produttori. Come nel mondo reale, preferiremo la piccola botteguccia on line al colosso. Lato Farinetti, è un grande imprenditore, le persone dimenticano che deve far profitto, non è un samaritano. A mio parere non mi stupirei se il colosso Autogrill acquistasse Eataly nei prossimi anni. Immaginatevi la rete autostradale con una rete fitta di Eataly /Autogrill con la migliore tipicità delle regioni.
Hai ideato una schiscetta perfetta anche per Expo vero?
Un noto marchio di orologi partner di Expo mi ha chiesto di immaginarmi un progetto editoriale. Ho pensato al concetto di tempo in cucina, sempre poco per chi come me si prepara la Schiscetta. E ne è uscita una ricetta carina con un racconto di visita all’esposizione universale. Se avete voglia (e tempo!) andate a leggere il risultato.
Che schiscia consiglieresti invece alla redazione di The Food Makers?
Una schiscetta con tocco speziato, come l’innovazione nel food, che aggiunge una marcia in più e genera valore:
VELLUTATA TINADI PATATE AL CURRY con cruditè di verdure.
Ingredienti: 600 g di patate; 1 porro di medie dimensioni; 1 cucchiaio di curry; 1 rametto di maggiorana; olio extravergine di oliva qb; sale qb; pepe qb. Per la crudité di verdure: 1 peperone; 1 carota; 3 foglie di basilico; 1 manciata di foglie di basilico; olio extravergine di oliva qb.
Tagliate a rondelle il porro e fatelo soffriggere in una padella capiente con un filo di olio. Tagliate le patate a cubetti e fatele soffriggere insieme al porro. Unite il rametto di maggiorana e il cucchiaio di curry e lasciate soffrigere tutto per una decina di minuti, salando e pepando. Fate bollire l’acqua e aggiungete il soffritto di porro e patate, lasciando cuocere a fuoco medio per 30 minuti. Frullate il composto con un frullatore a immersione ottenendo una vellutata; regolate di sale. Servitela tiepida o anche fredda con le verdure crude tagliate a cubetti, un giro di olio extravergine di oliva aromatizzato al basilico. Per ottenerlo basta frullare il basilico con 3 cucchiai di olio e un cucchiaio di acqua.