Il futuro? “Agricoltura intelligente”. Il rimpianto? “Pane e marmellata della nonna”. Mangiare insetti? “Forse una formichina, ma niente ragni”. Al Questionario di Food Tiziana Cavalli (Azotech)
Tiziana Cavalli, 36 anni, milanese, sposata, Ceo di Azotech.
1.
Cosa mangia a pranzo, nell’orario di lavoro?
Un secondo con contorno e frutta.
2.
Cosa mangia invece a cena?
Primo e secondo, contorno e frutta.
3.
Vino o birra?
Acqua frizzante!
4.
Piatto preferito in assoluto?
5.
In quale percentuale, più o meno, mangia cibo importato dall’estero?
Dipende: cibo industriale poco/niente, cibi freschi (frutta, verdura, pesce etc) abbastanza visto che spesso è l’unica disponibile nei supermercati (fragole spagna, pere argentina, pesce Atlantico etc), anche se appena posso compro locale tramite canali alternativi (in fattoria, online, tramite conoscenze di luoghi agriturismi conosciuti nei viaggi, fiere del gusto etc)
6.
La convince una dieta vegana?
No, anche se concordo nel non abusare nel consumo di carne, credo che latte, uova, un pesce siano fondamentali per la saluta e la varietà di alimentazione.
7.
In percentuale: quanto è attento alla salute quando è a tavola?
Parecchio.
8.
Tecnologia del food: quale usa nel privato?
Diversi tipi, soprattutto nella preparazione (apparecchiature tecnologiche tipo impastatrici, cooking machine, piani a induzione, pentole tecnologiche etc).
9.
In quale altro settore del food (oltre il suo) le piacerebbe operare?
Diversi: ogni ambito al suo fascino 😉
10.
Ogm, cosa ne pensa: sì o no?
Sì, perché potrebbero essere la soluzione all’uso d pesticidi e sostanze chimiche nocive; ovviamente anche nel modificare geneticamente le specie serve una certa etica e responsabilità.
11.
Prima o poi arriveranno sugli scaffali. Mangerebbe insetti?
Non saprei, forse una formichina… sicuramente no cavallette, scarafaggi e ragni!
12.
Secondo lei, quali sono i settori più promettenti per una startup del food?
Agricoltura biologica, riscoprire piante antiche, agricoltura intelligente, oltre a tutte le innovazioni di processo che mantengono la tradizione del risultato finale.
13.
Il food è strategico per l’Italia. Cosa manca ancora per spingere il settore?
Una politica produttiva e di regolazione del mercato rigorosa (il nostro latte costa di più, perché?? quote latte?!?!; i pomodori vengono dall’estero e i nostri vengono buttati per speculazioni economiche, così le arance etc.). Interventi di protezione delle varie categorie food nei confronti dell’import estero low cost e di poca qualità. Incentivi alla produzione e l’esportazione di qualità.
14.
Effetto Ratatouille: cosa rimpiange del cibo che mangiava da bambino?
La genuinità, la “naturalità” (per esempio si trovavano ancora le lumachine nell’insalata comprata, perché anche quella era fatta nella terra, ora si hanno dubbi su come venga coltivata).
15.
Il bimbo piange a dirotto perché vuole una merendina confezionata: quanto tempo resiste prima di cedere?
Il più possibile, sono abbastanza contraria alle merendine confezionate se non in occasioni particolari (gite, viaggi etc.)
16.
La cosa più buona mai mangiata.
Pane con marmellata della nonna.
17.
La cosa più cattiva mai mangiata.
Cose strane in Asia (non so cosa fossero).
18.
Se fosse chef, quale piatto sarebbe il suo cavallo di battaglia?
Pesce in padella con aromi particolari, arrosti di carne.
19.
Qual è l’innovazione che sta rivoluzionando il food più delle altre?
I metodi di conservazione che non prevedono l’uso di additivi e conservanti (sottovuoto, uso dell’azoto, etc).
20.
Ha il potere assoluto per un giorno: cosa farebbe per sconfiggere la fame nel mondo?
Non saprei, ma se potessi ridurrei gli sprechi e cercherei una soluzione per rendere il più possibile indipendenti nella coltivazione di cibo i paesi disagiati, portando nuove tecnologie e conoscenze per renderli il più indipendenti possibile nel rispetto delle loro tradizioni e culture.