La cosa più buona? “Pesce crudo”. L’innovazione nel food? “La consapevolezza di quello che mangiamo”. Il settore che promette? “Street food”. E a pranzo, schiscetta home made. Al Questionario di Food Elisa Sartor (Mani in Pasta)
Elisa Sartor, 31 anni, di Milano, nubile, architetto food designer (Maniinpasta).
1.
Cosa mangia a pranzo, nell’orario di lavoro?
Schiscetta home-made: molto spesso verdure e riso.
2.
Cosa mangia invece a cena?
Di tutto.
3.
Vino o birra?
Vino.
4.
Piatto preferito in assoluto?
Peperonata.
5.
In quale percentuale, più o meno, mangia cibo importato dall’estero?
10%.
6.
La convince una dieta vegana?
No.
7.
In percentuale: quanto è attento alla salute quando è a tavola?
70%.
8.
Tecnologia del food: quale usa nel privato?
Vaporiera in bambù.
9.
In quale altro settore del food (oltre il suo) le piacerebbe operare?
Agricoltura.
10.
Ogm, cosa ne pensa: sì o no?
No.
11.
Prima o poi arriveranno sugli scaffali. Mangerebbe insetti?
No.
12.
Secondo lei, quali sono i settori più promettenti per una startup del food?
Street food.
13.
Il food è strategico per l’Italia. Cosa manca ancora per spingere il settore?
Ritorno alle tradizioni.
14.
Effetto Ratatouille: cosa rimpiange del cibo che mangiava da bambino?
I piatti della domenica.
15.
Il bimbo piange a dirotto perché vuole una merendina confezionata: quanto tempo resiste prima di cedere?
Non cedo.
16.
La cosa più buona mai mangiata.
Pesce crudo.
17.
La cosa più cattiva mai mangiata.
Fast food industriale.
18.
Se fosse chef, quale piatto sarebbe il suo cavallo di battaglia?
Pasta fresca.
19.
Qual è l’innovazione che sta rivoluzionando il food più delle altre?
La consapevolezza di quello che mangiamo.
20.
Ha il potere assoluto per un giorno: cosa farebbe per sconfiggere la fame nel mondo?
Darei a tutti una terra fertile da coltivare.