Lo street food (l’Ape car gourmet) vive un piccolo boom. StreetFoody farà da incubatore per chi vuole creare una startup dedicata al cibo da strada. I consigli per iniziare
Un incubatore per food trucker. O meglio un punto di riferimento per il cibo di strada. Si chiama StreetFoody e dà una mano a chi vuole aprire una startup nel settore: “Vogliamo offrire un servizio concreto e completo – spiega Franco Resti, titolare di Resti Spa – che offra una serie di suggerimenti specifici a chi voglia aprire un’attività come questa: sul nostro sito si possono consultare le cose necessarie, le certificazioni fondamentali, quali sono le ipotesi di licenze e richieste da fare agli enti, cosa c’è sul mercato. Facciamo consulenza all’idea embrionale e indirizziamo”.
Veicoli speciali per il food
Street Foody nasce in pancia a Resti Spa, azienda che produce e vende veicoli speciali per il food, da quelli con cucina mobile e quelli per i mercati. È la terza generazione della famiglia, giovane e tutta al femminile, composta dalle cugine Michela resti e Sara Pratesi, 27 e 35 anni, ad aver ideato il servizio e a esserne responsabili: “Seguendo la crescita dello street food – spiegano – abbiamo pensato come sia difficile per partire trovare un luogo dove reperire omogeneamente tutte le informazioni per intraprendere l’attività”. Street Foody parte da un sito e si trasforma in un servizio di consulenza frontale: “Lavoreremo anche per costruire una serie di pacchetti dedicati”.
I food truck fanno boom
In Italia lo street food, soprattutto per mezzo dei food truck, sta facendo il boom con una crescita di oltre il 100 per 100 anno su anno. I dati parlano chiaro: più 50 festival in tutta Italia che hanno attirato circa 600 mila visitatori nell’ultimo anno, con punte di oltre 100 mila presenze registrate al Torino Street Food Parade (Dati Street food: culture, economy health and governance, Stefano Marras, Università degli studi Milano Bicocca, luglio 2015). Al di là dei festival a testimoniare l’ascesa del fenomeno è anche il numero di venditori: dal ‘paninaro’ fuori dalla discoteca all’ape car gourmet sono ormai oltre 8.500 i venditori di street food in Italia, con un aumento delle licenze di oltre 3 mila unità dal 2009 a oggi. Si tratta soprattutto di venditori di cibo da strada tradizionale, mentre le ‘ape car gourmet’ nate dal 2012 a oggi, che propongono cibo di alta qualità, sono circa un centinaio, quindi una netta minoranza.
I consigli per iniziare
Dai 35 ai 50mila euro la spesa media iniziale per aprire un food truck gourmet. Ma quali sono i suggerimenti da non dimenticare se si vuole intraprendere l’attività? “In primis scegliere un prodotto verticale, unico e di qualità. Vuoi fare l’hamburger? Scegli la chianina in Piemonte o la fassona in Toscana”, aggiunge Resti. Insomma, scegliete un prodotto che conoscete e fatelo bene, senza lesinare sulla qualità. E la location? “Il consiglio è di fare rete tra food trucker e nei weekend partecipare agli innumerevoli eventi in giro per l’Italia. E puntare anche su matrimoni e feste private o aziendali. Per le location “di tutti i giorni”, invece, creare engagement e attirare clienti tramite i social network”.