Le aziende del made in Italy a Chengdu portano la qualità e l’eccellenza del nostro vino. Poi la Cina tornerà qui, al Vinitaly di Verona ad aprile. Dove Renzi incontrerà Jack Ma, il re di Alibaba. L’obiettivo? Un mercato enorme, ancora da esplorare
E’ a Chengdu, nel fuorisalone del China Food and Drink Fair (il più importante vitivinicolo), Vinitaly: le aziende del made in Italy del vino fino al 23 marzo partecipano con 39 stand, 582 etichette e 131 brand. Un mercato, quello cinese, per il quale in molti pronosticano un futuro in grande crescita per il settore italiano. Del resto, proprio alla prossima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile (www.vinitaly.it), è prevista la visita di esponenti delle istituzioni italiane e di qualificati imprenditori cinesi. Ai massimi livelli.
L’export in Cina
Il mercato cinese infatti è una vera e propria prateria tutta ancora da esplorare. L’export di vino italiano in Cina, anche se in crescita, non ha espresso ancora tutte le sue potenzialità. Secondo i dati Istat, nel 2015 l’Italia ha esportato vino in Cina per un controvalore di circa 90 milioni di euro, con una crescita pari al 18% rispetto all’anno precedente. Dal punto di vista quantitativo, nel 2015 l’Italia ha esportato in Cina circa 27 milioni di litri di vino con una crescita del 5,5%. I prezzi medi hanno registrato un aumento da 2,96 a circa 3,30 euro/litro. Tuttavia, l’attuale posizionamento del vino italiano in Cina (soprattutto per quote di mercato occupate) non è ancora adeguato al ruolo che l’Italia ricopre nel panorama enologico mondiale quale primo paese produttore e secondo maggior esportatore. Per questo anche l’ambasciata e i consolati italiani in Cina sono a fianco delle eccellenze del made in Italy per sostenere l’affermazione e la diffusione del vino italiano sul mercato cinese. Nel 2015 l’Italia è tornata ad essere il primo produttore mondiale di vino, raccogliendo uva per circa 49 milioni di ettolitri di vino con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente (la Francia si è fermata a circa 46 milioni e la Spagna a circa 36 milioni). In Italia si produce pertanto oltre un quarto (28%) del vino europeo, e circa un quinto della produzione mondiale (18%). Il valore dell’export italiano di vino ha registrato un incremento del 6% nel 2015, superando la cifra storica di 5,4 miliardi di euro. Quello del vino e’ un settore produttivo di primaria importanza e da’ lavoro a circa 1,25 milioni di persone.
A Verona 4.100 espositori, Renzi vedrà Jack Ma (Alibaba)
Il massimo della rassegna lo avremo comunque alla 50esima edizione di Vinitaly, salone del vino di Verona che si terrà dal 10 al 13 aprile: oltre 4.100 espositori su una superficie che supera i 100mila metri quadrati, il tutto inaugurato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un Vinitaly con più espositori internazionali: 1.000 buyer in più selezionati dall’estero grazie agli investimenti per favorirne l’incoming e per migliorare le infrastrutture. La manifestazione sara’ preceduta e arricchita da un appuntamento di 4 giorni dedicato esclusivamente al pubblico consumer: Vinitaly & the City, che si svolgerà dall’8 all’11 aprile con degustazioni ed eventi nei luoghi più suggestivi della città. Il ministero dell’Agricoltura parteciperà a Vinitaly con uno spazio all’interno della fiera che affronterà il tema World Wine Web: 10 confronti tra produttori di vino e grandi player del web a livello mondiale, come Facebook, Twitter, Ebay, Amazon, Google e Alibaba. Proprio quest’ultima, a Vinitaly, sarà tra i protagonisti, tanto che è previsto anche un confronto tra il premier Matteo Renzi e Jack Ma, re dell’e-commerce cinese, proprietario di Alibaba.