Da Silverstring un’opera onirica sui massimi sistemi
I lunghi viaggi sono faticosi, ma il solo pensiero di chi e cosa ci aspetta alla meta – famiglia, amici, affetti, luoghi del cuore – ci spinge a partire. Nelle prossime settimane tantissimi torneranno a casa per le vacanze di Natale e, per l’appunto, veniamo a proporre a quelli fra loro che dispongono di una Nintendo Switch un titolo indie originale, ispirato proprio a chi si sposta. Glitchhikers: The Spaces Between, sviluppato dalla software house canadese Silvestring, è un’esperienza per lunghi tratti onirica, dalle tonalità notturne e rilassanti. Ecco la nostra recensione.
Per quanto le produzioni non siano paragonabili, Glitchhikers: The Spaces Between ci ha ricordato quanto vissuto in Dreams, titolo che avevamo provato su PlayStation 4. Atmosfere crepuscolari e misteriose creature sono alcuni degli ingredienti mescolati con lodevole cura grafica in un percorso di riflessione profonda sui massimi sistemi, ma senza scadere nelle pippe mentali. L’intera esperienza è ispirata e originale, accompagnata da una colonna sonora che varia e accompagna il gameplay. Il videogioco è disponibile in inglese.
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Il viaggio di Glitchhikers: The Spaces Between è in prima persona e, come una visual novel, vi porterà a incontrare un sacco di personaggi, con i quali intavolerete discorsi di ogni tipo. Non esiste una linea da percorrere e gli sviluppatori, come vedrete, non hanno voluto inserire elementi per mettere pressione al gamer. Il viaggio è vostro e sarete voi a stabilirne i tempi, così come le deviazioni, a seconda di quello che vi verrà voglia di dire. Il mondo del gaming, come sempre più spesso ci capita di riscontrare nelle nostre recensioni, si sta espandendo da anni verso un pubblico non per forza competitivo con prodotti tutt’altro che banali. Dal Canada ne è appena arrivato un esempio davvero eloquente.