Cittadini per l’Aria: “Non ci vengano a dire che la causa è la conformazione della pianura padana. La vera ragione è la mancanza di serietà e impegno da parte dei nostri politici”
L’Italia, insieme ad altri Paesi comunitari (Ungheria, Romania, Francia, Germania e Regno Unito), è stata deferita alla Corte di Giustizia dell’Unione per aver violato le norme europee in tema di rispetto ambientale. La decisione è stata presa a seguito del fatto che Roma non ha adottato le misure richieste nemmeno a seguito del richiamo formale di inizio anno: il 31 gennaio scorso, infatti, il commissario Ue all’ambiente, Karmenu Vella, aveva convocato a Bruxelles i ministri di nove Paesi tra cui l’Italia, chiedendo di intervenire prontamente per rientrare nei parametri di qualità dell’aria. La procedura di infrazione potrebbe concludersi con una multa cospicua per le casse dello Stato anche perché il nostro Paese ha già un altro procedimento pendente, avviato nel 2015, a causa del superamento dei valori limite di biossido di azoto (NO2).
Tre fascicoli aperti: scorie radioattive, smog e Xylella
L’Italia dovrà rispondere alla Commissione europea di tre parametri sopra i limiti: oltre alla ben documentata (anche sulle pagine di StartupItalia!) e nota questione dello smog, un altro cartellino rosso è stato alzato in quanto non è stata assicurata la piena conformità alla direttiva in materia di scorie nucleari, in particolare sul fronte della notifica dei programmi nazionali di gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. Una terza, pesante, contravvenzione potrebbe essere infine elevata in quanto il nostro Paese è ritenuto colpevole di non aver pienamente applicato le misure Ue, tra cui l’abbattimento delle piante malate, per impedire la diffusione nel territorio dell’Unione del batterio killer degli ulivi, la Xylella.
ClientEarth: “Lombardia e Lazio maglia nera”
“La Commissione ha fatto la cosa giusta: in Italia, esiste da anni un’emergenza smog causata da livelli di inquinamento illegali. La protezione della salute dei cittadini non può attendere oltre. Purtroppo, di fronte al fallimento delle autorità italiane, l’unica conseguenza logica e necessaria è il deferimento alla Corte di Giustizia”, ha dichiarato Ugo Taddei, responsabile del progetto Qualità dell’aria per ClientEarth. “Come dimostrato dalle azioni legali che abbiamo intrapreso in Lombardia e Lazio, le misure di lotta allo smog in queste due regioni simbolo sono obsolete, inadeguate e in ritardo di anni. La minaccia delle sanzioni serva da stimolo per un netto cambio di marcia e nuovi piani di qualità dell’aria che riportino nel più breve tempo possibile i livelli di smog al di sotto dei limiti di legge. Non c’è tempo da perdere: l’aria pulita deve essere una priorità per tutte le istituzioni italiane e, in particolar modo, per il nuovo governo, qualunque esso sia”.
Cittadini per l’Aria: “Anziché intervenire abbiamo preferito rimandare”
“Questa decisione è la naturale conseguenza della miopia dei nostri politici”, ha aggiunto Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria Onlus. “Il problema smog, non essendo mai stato affrontato come merita, è ancora lì in tutta la sua gravità. E non ci vengano a dire che la causa di questa situazione è la conformazione del territorio della pianura padana. La vera ragione è la mancanza di serietà, impegno e determinazione da parte dei nostri politici. E a pagarne doppiamente il prezzo sono gli italiani. Come cittadini che ogni giorno respirano aria inquinata e dannosa per la loro salute. E come contribuenti che rischiano di vedersi comminata una multa salatissima su decisione della Corte di Giustizia Europea”. “In un quadro tanto cupo – conclude la presidente – l’unica nota lieta è l’impegno di tanti cittadini comuni, come quelli che hanno reso possibile il progetto NO2, No grazie di cui stiamo presentando gli allarmanti risultati proprio in questi giorni”.
ClientEarth opera in Italia dal 2017 quando, sostenendo Cittadini per l’Aria Onlus e AIPI, ha lanciato un’azione legale contro Regione Lombardia che ha portato all’aggiornamento del vecchio e insufficiente Piano Regionale di interventi per la qualità dell’Aria (PRIA). Il procedimento è tuttora in corso e secondo la Onlus la Regione è in ritardo sulle sue stesse scadenze. Nel 2018 è stata lanciata una nuova campagna, questa volta con Greenpeace Italia, per chiedere alla Regione Lazio di ridurre i livelli di inquinamento illegali presenti sul suo territorio.
Lunedì 21 CpA presenterà il suo studio sull’inquinamento da diesel
Cittadini per l’Aria Onlus presenterà a Milano il prossimo 21 maggio i risultati del progetto di scienza partecipata “NO2, No grazie”. Si tratta di un campionamento dal basso dell’inquinamento da biossido di azoto realizzato in collaborazione con Salvaiciclisti Roma e Basta Veleni. Il 15 maggio i dati sulle concentrazione dell’inquinante e sui suoi effetti sulla salute sono stati presentati a Brescia, mentre lunedì 21 maggio sarà la volta di Milano e martedì 22 quella di Roma. A Milano, dove il progetto è giunto alla sua seconda edizione, il campionamento si è concentrato in particolare modo su scuole e parchi.