Ma non è il primo presidente USA a fare propaganda nel mondo dei videogiochi. Qualcuno ricorda i manifesti elettoriali virtuali di Obama?
C’è da dire che per quanto la propaganda politica italiana possa essere ignorante e sguaiata, quella statunitense resterà sempre avanti di almeno due passi… o forse uno e mezzo, dati i progressi compiuti in quest’ultimo periodo dai politici nostrani. Se pensavate che il fondo fosse stato toccato con la “bestia” di Matteo Salvini, dovrete presto ricredervi. Non avevate infatti ancora visto in azione Joe Biden nei villaggi bucolici del videogame Nintendo, Animal Crossing – New Horizons.
Su Twitter molti utenti hanno iniziato ad appoggiare la corsa “virtuale” di Biden
Joe Biden New Horizons?
Il candidato democratico che sfiderà l’attuale presidente in carica, Donald Trump, alle presidenziali di novembre ha infatti deciso di giocare tutte le carte a propria disposizione, irrompendo in un videogame che, per quanto attragga un buon numero di adulti, è stato comunque pensato per una platea di giovanissimi. Con il rischio di esporli a una propaganda politica che i minori non cercano, non meritano e potrebbe indottrinarli anzitempo.
Lo sbarco del politico statunitense sugli isolotti digitali Nintendo non è casuale. Siamo infatti di fronte a un fenomeno di massa, che solo in Giappone ha saputo piazzare oltre 7 milioni e mezzo di copie in un pugno di mesi.
Perché AC “piace” a Joe Biden?
Animal Crossing New Horizons chiede ai giocatori di vivere una vita parallela su un’isola che, almeno inizialmente, sarà deserta. Dopo qualche sforzo, per la verità tutt’altro che faticoso, chiunque può realizzare un piccolo paradiso virtuale, popolato da buffi animaletti antropomorfi. Dato che il titolo Nintendo permette di modellare ogni aspetto del territorio per costruire le cittadine più buffe e assurde (fatevi un giro su Youtube), è normale che ciascuno poi voglia mostrare al mondo la propria isoletta, invitando continuamente internauti sconosciuti a prendere parte a lunghi e dettagliati tour virtuali.
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Qui è scoccata la scintilla a Christian Tom, colui che cura i rapporti con i partner digitali per la campagna elettorale di Joe Biden. In pratica, il lavoro di questo giovanotto laureato alla Stanford University consiste nel navigare continuamente in Rete alla ricerca di tendenze e manie attorno alle quali si coagula consenso, così da irrompere in queste sacche di internauti con messaggi elettorali a favore del Partito Democratico. «Animal Crossing è una piattaforma originale ma, soprattutto, è dinamica e potente, con una comunità di persone provenienti da ogni parte del mondo. È un’opportunità emozionante per dare modo di unire tutti i sostenitori di Biden-Harris mentre decorano le loro isole», ha dichiarato lo stratega virtuale del candidato democratico.
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L’aspetto peculiare è che il team di Biden ha trasferito in un mondo virtuale ciò che gli americani fanno da anni nella realtà, ovvero piantare nel proprio giardino un cartello che dice al mondo per chi voteranno. Se il team di Biden mette piede sulla vostra isola vi inonderà di gadget tematici che vanno dai cartelli alla maglietta passando per i cappelli e gli immancabili striscioni (niente spillette: sarebbero state troppo piccole). A questo punto il sostenitore dovrà spargerli per la propria cittadina e accogliere più gente possibile, in modo da fare proselitismo.
Correndo per Burnout Paradise ci si poteva imbattere in simili cartelloni
Non è la prima campagna elettorale videoludica
Quella di Biden non è la prima incursione politica – e, in particolar modo, democratica – nel mondo dei videogames. Il primo ad avere l’intuizione fu Barack Obama, addirittura nel 2008. Il suo team tappezzò di texture propagandistiche videogiochi particolarmente apprezzati dal grande pubblico come Guitar Hero, Madden e il titolo automobilistico Burnout Paradise, per un totale di 18 titoli “obamizzati”.
Nintendo, proprietaria del software e dell’hardware su cui gira, ovvero lo Switch, al momento resta in silenzio. Negli ultimi mesi la Casa nipponica aveva già sfruttato le potenzialità di Animal Crossing New Horizons per tessere partnership a pagamento che permettevano a grandi catene di pubblicizzarsi con isole tematiche, ma probabilmente nessuno poteva immaginare che la campagna elettorale statunitense, per quanto infuocata, potesse spingersi fino a quei lidi, un tempo pacifici e incontaminati da battibecchi politici degni della più infima osteria o, peggio, del più tedioso talk show televisivo. E mentre la platea di isolani statunitensi si divide tra chi pianta cartelli a favore di Biden e chi di Trump, non resta che citare Helen Lovejoy, moglie del revendo Lovejoy nella serie de I Simpson: «I bambini, chi penserà ai bambini?!» Già, perché per quelle lande elettroniche si spostano soprattutto minorenni che verranno così bombardati continuamente da spot elettorali…