Giulio e Maria hanno creato una startup che vende uova speciali: quelle fatte da animali salvati dal macello solo perché troppo vecchi
Come si fa l’Uovo Perfetto? Con galline vecchie e felici. È questa la scommessa di Giulio Apollonio e Maria Greco, che a Cutrufiano hanno fatto nascere un parco di 25.000 metri quadri dove 1.500 galline possono razzolare libere. Qui gli animali si nutrono di erbe spontanee e rifugiandosi in casette di legno.
Il risultato? Uova che commuovono chef del calibro di Isabella Potì, che ha fatto dell’azienda di Giulio e Maria uno dei fornitori principali del ristorante Bros’.
Non chiamatela pensione per galline
“Uovo perfetto nasce dalla mia passione per gli animali e per l’agricoltura – spiega Apollonio, che prima si occupava di catering -. Passeggiando tra gli scaffali ho notato per la prima volta un uovo che costava 70 centesimi l’uno. Un prezzo altissimo. Impressionato, sono andato a visitare l’allevamento e ci ho trovato dei capannoni. L’allevamento non era all’aperto come indicato sul cartone. Allora mi sono chiesto: cosa ci sarà di tanto difficile nel realizzarlo?“.
L’ideatore di Uovo Perfetto ci tiene a dire che la sua non è una pensione per galline, perché gli animali non sono così vecchi. Quelle recuperate, sono le galline che dopo 18 mesi in allevamenti intensivi, dove vengono stressate e ipernutrite, sono mandate al macello perché non producono più abbastanza.
“Non posso usare galline piccole perché all’aperto morirebbero. Quelle più mature resistono meglio al cambio di temperatura. Ce ne sono tantissime in commercio, ma vengono uccise anche se continuano a fare uova“.
Da allievi a maestri
Gli inizi non sono stati facili. Il problema? Non c’era letteratura scientifica sugli allevamenti di galline all’aperto. Nessuno sapeva dire a Giulio e a Maria se una gallina è capace di fare uova sotto i 18 gradi. “È stato un enorme salto nel buio“.
“L’aiuto più grande ci è stato dato dai servizi sanitari pubblici. Loro hanno le conoscenze con cui ci hanno aiutato a risolvere problemi legati alle casette, ai nidi, ai posatoi o agli abbeveratoi. Sono stati gli unici – sottolinea Apollonio – che ci hanno spassionatamente consigliato“.
L’idea di Giulio è sembrata una boccata d’aria fresca rispetto agli allevamenti intensivi, veri e propri “film dell’orrore, in cui le galline vivono nel letame, vengono mutilate e vivono atti di cannibalismo“.
Oggi, che hanno imparato a fare i ricoveri in legno e hanno 1.500 galline prolifiche e in salute, sono loro a fare didattica. “Non scoraggiamo, ma avvertiamo delle difficoltà chi si vuole cimentare nell’impresa“. La più grande soddisfazione? Scoprire di essere l’unico allevamento del genere in Europa.
Parola d’ordine: sostenibilità
Mentre gli allevamenti intensivi producono il 51% dei gas serra nel mondo, una quantità di emissioni superiore ai normali mezzi di trasporto usati in città. L’allevamento di Uovo Perfetto è diverso. “È ecosostenibile perché la densità delle galline è talmente bassa che ciò che sottraggono all’ambiente è restituito dalle loro deiezioni“.
Anche il numero di animali scelti non è casuale. “Cinquecento galline erano troppo poche per creare l’equilibrio ambientale ottimale. Così abbiamo aggiunto esemplari fino ad ottenere la stabilità e non avere nemmeno il problema di smaltimento delle deiezioni, così come avviene in Pianura Padana“.
Un uovo stellato
Il risultato è un uovo costoso rispetto a quelli normalmente in commercio. “Vendiamo per lo più su Amazon, dove ogni uovo costa un euro. In provincia di Lecce, arriviamo a 70 centesimi“.
L’Uovo Perfetto è arrivato agli chef perché Giulio Apollonio ha inviato un campione a tutti coloro che avevano almeno una stella Michelin. Paolo Brunelli, patron dell’omonima gelateria-cioccolateria, li ha scovati partendo da Senigallia. A Lo Scialatiello di Napoli ogni settimana arrivano trenta uova usate per fare la pizza alla carbonara.
Il futuro di Uovo Perfetto
“Nel futuro c’è una cosa bellissima – annuncia Apollonio con entusiasmo – Chiudere il ciclo e non acquistare più galline vecchie“. Per farlo, l’allevamento terrà maschi e femmine fino alla vecchiaia, creando un parco di riproduzione dove i pulcini maschi resteranno insieme alle femmine. “I maschi non verranno macellati più dopo un giorno di vita, come negli allevamenti intensivi“.
Questo ultimo progetto nasce anche dalla volontà di non voler più rendersi complici di questo sistema. “Non siamo contro chi mangia uova, ma siamo per un consumo responsabile“.
Inoltre, cosa già in corso, Uovo Perfetto si impegna anche per conservare razze antiche di galline, come la famosa Araucana. Destinata agli allevamenti ornamentali o ai concorsi di bellezza, quando non vi può partecipare e per qualche difetto fisico, fa una brutta fine. La loro resistenza alle intemperie esterne le rende perfette per questo tipo di allevamento.
Giulio e Maria salvano anche galline di razze antiche, come le classiche livornesi, le campagnole e le Isa Brown.