Una bella scoperta, che richiede attenzione e strategia
Molto più semplice vederlo che spiegarlo. Ma trattandosi di una recensione di uno sparatutto ghiotto e originale come Lemnis Gate, ci concederete il lusso di raccontarvi come mai ci ha davvero convinto il videogioco FPS sviluppato da Ratloop Games Interactive. Sappiamo tutti quanto il genere sia affollato e ricco di offerte, spesso epigoni o brutte fotocopie dei classici come DOOM. Non è facile innovare, soprattutto se si vuole percorrere la strada più impervia. Il titolo in oggetto non si è concentrato sulle armi o aspetti grafici: è il combat system che è stato rivoluzionato, frazionando un match di combattimento senza dare la possibilità a nessuno dei giocatori di vivere realmente lo scontro in tempo reale. Non ci state capendo nulla? Seguiteci in Lemnis Gate, disponibile anche per gli abbonati al Game Pass.
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Tenetelo a mente: 25 secondi. Questo è il tempo massimo per gestire i propri movimenti in un’arena. In una partita uno contro uno ci saranno attaccante e difensore: lo scopo del primo è distruggere un obiettivo presente nella mappa; mentre il secondo dovrà ovviamente impedirlo. Quando gioca l’attaccante è lui l’unico player attivo, mentre l’avversario è come congelato: a questo punto dovrà raggiungere il proprio target o, meglio ancora, studiare una strategia per non farsi trovare impreparato (leggi col fianco scoperto) quando il timer finirà a zero. A quel punto – ci state seguendo? – è il difensore che avrà di fronte agli occhi la prima azione dell’attaccante ripetuta (senza alcuna possibilità di modifica): suo compito è mettergli il bastone tra le ruote. Ad esempio? Uccidendolo.
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A quel punto mica è finita. La prima azione dell’attaccante sarà registrata e andrà avanti in loop per i round successivi, mentre lui avrà la possibilità di gestire un nuovo eroe nell’arena che dovrà prendere le misure per mettere in difficoltà il difensore. Si può andare avanti così fino a quando la mappa non si riempie di dieci combattenti, espressione dei due gamer che pilotano il tutto dal pad. Alla fine il vincitore si trova sempre. Una partita a scacchi con bocche di fuoco, in buona sostanza. Lemnis Gate nasce e vive come esperienza multiplayer ed è un bene che sia disponibile su Game Pass.
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Il problema che si sta riscontrando è che Lemnis Gate necessita di un pubblico giocante notevole, per alimentare le partite che si vogliono apparecchiare. La speranza è che l’accesso con Game Pass possa aprire più porte possibili a un videogioco che, se non innova dal punto di vista grafico (la fluidità è comunque garantita), resta una bella scoperta nel suo discostarsi dalla massa. Come per Bullets Per Minute, testato da noi di recente su PS4, Lemnis Gate è la dimostrazione che si può fare ancora un FPS calpestando terreni insoliti.