Accade in Francia. Ciò che sfugge all’occhio vigile degli ispettori non può essere nascosto ai satelliti. E i sindaci fanno cassa
Impiegati incollati ai monitor alla ricerca di anomalie satellitari: una immagine evocativa che sembra tratta da un film di James Bond. Invece accade nelle stanze di diversi comuni francesi. Gli impiegati non sono spie ma semplici funzionari comunali che però spiano – quello sì – dall’alto, con l’ausilio di Google Earth, ciò che combinano i propri concittadini, alla ricerca di anomalie rispetto ai piani regolatori.
Niente sfugge all’occhio di Google Earth
In periodi di crisi, si sa, i Comuni cercano di battere cassa in tutti i modi. E se le giurisprudenze di mezza Europa hanno ormai limitato parecchio l’agire indiscriminato degli autovelox depotenziandone la capacità lucrativa, ecco che i sindaci debbono allora correre ai ripari e trovare nuove fonti di reddito. Perché non sfruttare la mappatura sempre più dettagliata e costantemente aggiornata di Google per mettersi a caccia di eventuali abusi edilizi? Il primo a farsi venire l’idea è stato il sindaco di Marmande, Daniel Benquet che ha iniziato a contare su Google Earth le piscine presenti nel territorio del suo Comune (ancora non coperto poligonalmente dal sistema), per vedere se ne spuntassero di abusive.
Scovati 300 abusi edilizi e recuperati 100mila euro
La sua storia è finita subito sulla stampa francese perché il primo-cittadino, grazie a Google Earth, ha scoperto più di 300 abusi edilizi, recuperando in poco tempo oltre 100mila euro dai furbetti che non avevano denunciato la piscina in giardino. Una cifra di tutto rispetto che ha spinto il sindaco a compiere il passo successivo: passare al setaccio le cartine virtuali alla ricerca di illeciti più difficili da scovare, come verande, mansarde, cubature che non dovrebbero esserci ma che il satellite ha adocchiato e registrato.
La task force anti-abusivi
Naturalmente, rispetto al semplice conteggio delle piscine questa è una operazione più complessa che ha richiesto una vera task force di volenterosi armati di vecchie mappe catastali e pronti a perdere diottrie sui monitor.
Appena la notizia è stata resa nota dalla stampa francese, altri sindaci hanno iniziato la caccia all’abusivo reale tramite la mappa virtuale di Google Earth. Non sempre però l’esito è stato favorevole: il sindaco di Thise, piccolissimo comune francese di 3mila abitanti situato nel dipartimento del Doubs nella regione della Borgogna-Franca Contea, Alain Auriget, non potendo permettersi una squadra che pattugliasse le lande virtuali di Google Earth ha chiesto aiuto ai suoi concittadini.
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Su un centinaio di denunce, però, oltre un quarto non aveva nulla di irregolare perché erano i registri comunali a non essere stati più aggiornati. Non è comunque mancato chi, pizzicato attraverso l’occhio indiscreto di Google Earth, ha chiamato in causa la lesione della propria privacy…