Dedicato alle startup che seguono i principi della circular economy. È stato istituito dal Circular Economy Network il primo Premio Nazionale Startup Economia Circolare. Tutti i dettagli
Un concorso per tutte le startup italiane attive nel campo della circular economy. È il Premio Nazionale Startup Economia Circolare, indetto dal neonato Circular Economy Network, una rete promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile insieme con 13 organizzazioni e aziende italiane e che ha l’obiettivo di sostenere chi lavora e fa ricerca nel campo dell’efficienza nell’uso delle risorse, del redesign delle merci, del riuso e riutilizzo della materia, che si pone come centro strategico nazionale della circular economy.
E bene precisare che l’iniziativa è senza scopo di lucro, aperta a una libera e gratuita partecipazione che punta a far emergere e promuovere le migliori startup italiane nel settore dell’economia circolare.
Le startup verranno valutate secondo parametri ben precisi: efficacia dei risultati ambientali attesi, contenuto innovativo, potenziali risultati economici, possibilità di diffusione, sia in Italia che all’estero.
Perché “circolare”
Il mondo moderno ha aumentato il consumo di risorse naturali non energetiche in modo esponenziale, estendendosi a quasi tutta la tavola periodica degli elementi. I trend in atto ne sono una conferma: secondo i dati UNEP, negli ultimi quarant’anni l’uso globale di materiali è quasi triplicato, passando dai 26,7 miliardi di tonnellate del 1970 agli 84,4 miliardi di tonnellate del 2015.
Rispetto all’approvvigionamento di queste materie prime, l’economia industriale europea è in una posizione di forte vulnerabilità, come è stato sottolineato dalla Raw Material Initiative. Questa Iniziativa della Commissione europea nel 2013 ha identificato un elenco di 20 materie prime critiche, strategiche per l’Unione, evidenziando una situazione fortemente a rischio dal punto di vista degli approvvigionamenti, con pochi Paesi che detengono la quasi totalità della produzione nel mondo. L’Italia, secondo Paese manifatturiero dell’UE, è tra i Paesi a maggior rischio a causa della sua forte dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di materie prime: con l’aumento dei prezzi delle risorse e dei costi di trattamento del fine vita questo rischio è destinato a crescere.
Una risposta viene dall’economia circolare – pilastro fondamentale della green economy – che sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa, puntando a ridurre il consumo di materie prime e aumentando l’efficienza nell’uso dei materiali. Con lo sviluppo di questo modello economico si arriva a una progressiva eliminazione dei rifiuti attraverso una progettazione innovativa dei materiali e dei prodotti e a una massimizzazione del riutilizzo e del riciclo.
La seconda vita della materia
L’economia circolare è un sistema industriale rigenerativo che copia dalla natura la capacità di trasformare lo scarto di un ciclo produttivo in materia utile a un altro ciclo produttivo (dalla culla alla culla). Sostituisce il concetto di fine vita con quello di ripristino.
Al centro dell’economia circolare ci sono i miglioramenti nella selezione dei materiali e nella progettazione del prodotto (standardizzazione dei componenti e design innovativo per facilitare lo smontaggio) e la costruzione di un modello in grado di tagliare gli input di materia ed energia massimizzando la produttività di quanto è già in circolo nel sistema di produzione e consumo. É un presupposto che comporta benefici consistenti su vari fronti: per le aziende, per chi usa i prodotti, per l’ambiente, per la coesione sociale.
I vantaggi per le imprese sono legati alla riduzione dei rifiuti prodotti; al risparmio sui costi di produzione e gestione dei rifiuti determinato dal riutilizzo dei materiali; alla diminuzione della dipendenza dalle risorse naturali e delle materie prime vergini.
Gli utilizzatori dei prodotti non consumano più un bene ma lo utilizzano riducendo così le esternalità negative, cioè i vari tipi di inquinamento. E infine il peso della produzione sugli ecosistemi viene alleggerito, mentre i posti di lavoro aumentano.
Come partecipare al Premio Nazionale Startup Economia Circolare
E bene precisare che l’iniziativa è senza scopo di lucro, aperta a una libera e gratuita partecipazione che punta a far emergere e promuovere le migliori startup italiane nel settore dell’economia circolare. Insomma, il premio è la visibilità, nonché la possibilità di entrare a far parte a titolo gratuito del Circular Economy Network, ma non sono richieste quote di partecipazione. È inoltre prevista una pubblicazione, diffusa anche online, contenente i riferimenti delle imprese selezionate e premiate, con le relative motivazioni.
Tutti i progetti saranno valutati in base all’efficacia dei risultati ambientali attesi; al contenuto innovativo; ai potenziali risultati economici e alla possibilità di divulgazione, sia in Italia che all’estero.
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Tutte le candidature al Premio Nazionale Startup Economia Circolare dovranno essere presentate entro il 14 settembre 2018: una giuria selezionerà le 10 startup che risulteranno più innovative nell’ambito della circular economy.
Di queste prime startup selezionate, 3 saranno premiate in una iniziativa pubblica il 4 ottobre 2018, a cui presenzieranno le imprese e le organizzazioni promotrici, gli aderenti al Network (a cui potranno aderire a titolo gratuito i vincitori del Premio) e il mondo delle istituzioni. I progetti selezionati riceveranno una targa e un’opera d’arte ‘circolare’, realizzata con materiali riciclati.