Dedicato alle startup che seguono i principi della circular economy. È stato istituito dal Circular Economy Network il primo Premio Nazionale Startup Economia Circolare. Tutti i dettagli
Un concorso per tutte le startup italiane attive nel campo della circular economy. È il Premio Nazionale Startup Economia Circolare, indetto dal neonato Circular Economy Network, una rete promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile insieme con 13 organizzazioni e aziende italiane e che ha l’obiettivo di sostenere chi lavora e fa ricerca nel campo dell’efficienza nell’uso delle risorse, del redesign delle merci, del riuso e riutilizzo della materia, che si pone come centro strategico nazionale della circular economy.
E bene precisare che l’iniziativa è senza scopo di lucro, aperta a una libera e gratuita partecipazione che punta a far emergere e promuovere le migliori startup italiane nel settore dell’economia circolare.
Le startup verranno valutate secondo parametri ben precisi: efficacia dei risultati ambientali attesi, contenuto innovativo, potenziali risultati economici, possibilità di diffusione, sia in Italia che all’estero.
![Economia Circolare | Al via il primo Premio Nazionale Startup economia circolare 2](https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/sites/17/2018/06/economia-circolare-2.jpg)
Perché “circolare”
Il mondo moderno ha aumentato il consumo di risorse naturali non energetiche in modo esponenziale, estendendosi a quasi tutta la tavola periodica degli elementi. I trend in atto ne sono una conferma: secondo i dati UNEP, negli ultimi quarant’anni l’uso globale di materiali è quasi triplicato, passando dai 26,7 miliardi di tonnellate del 1970 agli 84,4 miliardi di tonnellate del 2015.
Rispetto all’approvvigionamento di queste materie prime, l’economia industriale europea è in una posizione di forte vulnerabilità, come è stato sottolineato dalla Raw Material Initiative. Questa Iniziativa della Commissione europea nel 2013 ha identificato un elenco di 20 materie prime critiche, strategiche per l’Unione, evidenziando una situazione fortemente a rischio dal punto di vista degli approvvigionamenti, con pochi Paesi che detengono la quasi totalità della produzione nel mondo. L’Italia, secondo Paese manifatturiero dell’UE, è tra i Paesi a maggior rischio a causa della sua forte dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di materie prime: con l’aumento dei prezzi delle risorse e dei costi di trattamento del fine vita questo rischio è destinato a crescere.
Una risposta viene dall’economia circolare – pilastro fondamentale della green economy – che sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa, puntando a ridurre il consumo di materie prime e aumentando l’efficienza nell’uso dei materiali. Con lo sviluppo di questo modello economico si arriva a una progressiva eliminazione dei rifiuti attraverso una progettazione innovativa dei materiali e dei prodotti e a una massimizzazione del riutilizzo e del riciclo.
La seconda vita della materia
L’economia circolare è un sistema industriale rigenerativo che copia dalla natura la capacità di trasformare lo scarto di un ciclo produttivo in materia utile a un altro ciclo produttivo (dalla culla alla culla). Sostituisce il concetto di fine vita con quello di ripristino.
Al centro dell’economia circolare ci sono i miglioramenti nella selezione dei materiali e nella progettazione del prodotto (standardizzazione dei componenti e design innovativo per facilitare lo smontaggio) e la costruzione di un modello in grado di tagliare gli input di materia ed energia massimizzando la produttività di quanto è già in circolo nel sistema di produzione e consumo. É un presupposto che comporta benefici consistenti su vari fronti: per le aziende, per chi usa i prodotti, per l’ambiente, per la coesione sociale.
I vantaggi per le imprese sono legati alla riduzione dei rifiuti prodotti; al risparmio sui costi di produzione e gestione dei rifiuti determinato dal riutilizzo dei materiali; alla diminuzione della dipendenza dalle risorse naturali e delle materie prime vergini.
Gli utilizzatori dei prodotti non consumano più un bene ma lo utilizzano riducendo così le esternalità negative, cioè i vari tipi di inquinamento. E infine il peso della produzione sugli ecosistemi viene alleggerito, mentre i posti di lavoro aumentano.
Come partecipare al Premio Nazionale Startup Economia Circolare
E bene precisare che l’iniziativa è senza scopo di lucro, aperta a una libera e gratuita partecipazione che punta a far emergere e promuovere le migliori startup italiane nel settore dell’economia circolare. Insomma, il premio è la visibilità, nonché la possibilità di entrare a far parte a titolo gratuito del Circular Economy Network, ma non sono richieste quote di partecipazione. È inoltre prevista una pubblicazione, diffusa anche online, contenente i riferimenti delle imprese selezionate e premiate, con le relative motivazioni.
Tutti i progetti saranno valutati in base all’efficacia dei risultati ambientali attesi; al contenuto innovativo; ai potenziali risultati economici e alla possibilità di divulgazione, sia in Italia che all’estero.
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Tutte le candidature al Premio Nazionale Startup Economia Circolare dovranno essere presentate entro il 14 settembre 2018: una giuria selezionerà le 10 startup che risulteranno più innovative nell’ambito della circular economy.
Di queste prime startup selezionate, 3 saranno premiate in una iniziativa pubblica il 4 ottobre 2018, a cui presenzieranno le imprese e le organizzazioni promotrici, gli aderenti al Network (a cui potranno aderire a titolo gratuito i vincitori del Premio) e il mondo delle istituzioni. I progetti selezionati riceveranno una targa e un’opera d’arte ‘circolare’, realizzata con materiali riciclati.
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