Tra le novità ventilate in una bozza del Dl Ambiente anche bonus fino a 2 mila euro per chi intende cambiare la propria autovettura euro 4 o inferiori per passare ai mezzi pubblici
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lo aveva ripetuto in più occasioni: l’azione di governo dei giallorossi sarà all’insegna del “Green New Deal”. Qualche giorno fa il neo ministro all’Economia, Roberto Gualtieri, aveva spiegato anche perché: la volontà dell’Italia è chiedere all’Unione europea di poter scorporare gli investimenti verdi dal calcolo. In questo modo si potrebbe dare una iniezione di vitalità al sistema Italia senza gravare sul deficit che, è noto, non consente ampi spazi di manovra per la ventura legge di bilancio 2020. In attesa che Bruxelles dia una risposta, oggi è iniziata a circolare una possibile bozza del decreto legge sull’ambiente.
Quali ecobonus saranno nel decreto legge sull’ambiente
Si tratta, al momento, di indiscrezioni giornalistiche, ma fonti di Palazzo Chigi lasciano intendere che l’argomento sia stato quantomeno trattato se non in uno dei due Consigli dei ministri svolti finora (ipotesi meno probabile in quanto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, aveva fatto sapere che sarà calendarizzato quanto prima), almeno in un vertice. La bozza prevederebbe:
- ecobonus fino a 2 mila euro per chi intende cambiare la propria autovettura euro 4 o inferiori;
- fondo per il potenziamento / ricambio flotta scuolabus a ridotte emissioni;
- sconti sui prodotti alimentari e igienici sfusi / privi di plastica;
- taglio del 10% annuo dei “sussidi ambientalmente dannosi”;
Venendo al dettaglio delle singole misure, c’è da notare un particolare. Non si tratterà di finanziamenti a pioggia. Anzi, sembra che verranno disegnati per essere i più circostanziati possibile. Con riferimento all’ecobonus sulla rottamazione, per esempio, pare si rivolgerà a chi abita in città particolarmente inquinate (Milano, Torino, Roma, Napoli…). Tale incentivo dovrebbe essere valido cinque anni ed eventualmente ricomprendere famigliari conviventi. Potrà essere usato per sconti su abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale o iniziative di sharing mobility. Insomma, ci si libera della vecchia auto e ci si affida al pubblico.
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Con riferimento all’ecobonus sulle merci sfuse e packaging privi di plastica, lo sconto dovrebbe essere diretto tanto agli acquirenti quanto ai rivenditori. Per questi ultimi dovrebbe concretizzarsi come credito di imposta: “Al fine di ridurre la produzione di imballaggi per i beni alimentari e prodotti detergenti, per gli anni 2020, 2021 e 2022 è riconosciuto un contributo pari al 20% del costo di acquisto di prodotti sfusi e alla spina, privi di imballaggi primari o secondari”.
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Infine, le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, comunali e statali, delle città metropolitane su cui grava la procedura di infrazione Ue per violazione della normativa sull’inquinamento potranno attingere a un fondo da 10 milioni di euro per il rinnovo di scuolabus a ridotte emissioni per le scuole. Per le famiglie che decideranno di tenere l’auto in garage e affidarsi agli scuolabus una detrazione fino a 250 euro sulle spese sostenute.
L’incognita di Bruxelles
Occorre naturalmente specificare che al momento la bozza fatta circolare non godrebbe di alcuna copertura finanziaria e dunque prima del licenziamento del decreto da parte del Cdm potrebbero essere inserite ulteriori limitazioni per evitare che il Dl ambiente gravi eccessivamente sul bilancio dello Stato. Molto, quindi, dipenderà dalla risposta di Bruxelles alla richiesta del nostro Governo di agire in deroga per le misure green evitando di farle pesare sul deficit pubblico.