Trasformare le zone dei sette ex scali ferroviari del capoluogo lombardo in orti urbani. La proposta arriva dal primo cittadino, Giuseppe Sala
Con i loro binari morti, le staccionate in cemento che si sbriciolano e gli edifici spesso in balia dei vandali, le zone delle ex stazioni ferroviarie e degli scali sono spesso veri e propri “pugni nello stomaco” urbani, portando degrado e diminuendo la vivibilità dei quartieri. Milano, oltre ad avere un piano di trasformazione sostenibile al 2030 ha anche l’impegno delle Olimpiadi Invernali del 2026 che, ha già promesso, saranno particolarmente “green”, dunque vuole mettere mano a queste zone rivoluzionandole in ottica circular economy.
Agroscalo 2020, masterplan è dello studio di architettura Andrea Caputo e dell’architetto Salvatore Porcaro
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Così le stazioni diventeranno orti e giardini
A chiederlo non è qualche comitato di quartiere, ma il sindaco del capoluogo lombardo in persona, Giuseppe Sala. «Occorre fare in modo che l’agricoltura entri in città», ha detto il primo cittadino dal palco del Villaggio Coldiretti in Piazza del Cannone. E le zone delle ex stazioni potrebbero essere ottime porte d’accesso per il green urbano: «Quando pensiamo a quelle enormi aree urbane, io non credo che dobbiamo immaginarle solo verdi. Dobbiamo anche immaginare che, con tutti i limiti, una agricoltura urbana abbia senso».
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«È il mio messaggio, la mia sfida e il mio auspicio: l’agricoltura, nelle sue varie forme, entri in città, perché sarà il modo migliore per tutelare il nostro verde. Il primo modo per difendere l’ambiente è dare la terra a chi la coltiva». Milano di ex scali ferroviari e stazioni ne conta ben sette: Porta Genova, Porta Romana, Farini, San Cristoforo, Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo. Ma per mettere mano alle zone delle stazioni il Comune ha bisogno delle Fs. Per questo quello di Sala può definirsi un vero e proprio appello alle «care ferrovie dello Stato».
Agroscalo 2020, masterplan è dello studio di architettura Andrea Caputo e dell’architetto Salvatore Porcaro
Il progetto pilota Agroscalo 2020
La trasformazione delle stazioni in orti urbani non sarebbe nemmeno una idea così innovativa. C’è già un progetto pilota, sempre a Milano, con masterplan dello studio di architettura Andrea Caputo e dell’architetto Salvatore Porcaro. Si tratta di «Agroscalo 2020», ed è il risultato della cooperazione “green” tra Fs e il Comune, che affonda le proprie radici in progetti di circular economy, prevedendo la costruzione, per almeno un biennio più eventualmente un altro anno, di un orto urbano nell’ex scalo di Porta Genova.
Agroscalo 2020, masterplan è dello studio di architettura Andrea Caputo e dell’architetto Salvatore Porcaro
Sala: costruire sì ma con garbo
Sala ha poi parlato della necessità di costruire nuovi edifici nella sola città italiana nella quale il mercato immobiliare non conosce crisi. «Il Comune nello sviluppo urbanistico e nel disegno di Milano verso il 2030 – ha dichiarato il sindaco – ha lo scopo di rigenerare parte del territorio. Noi non siamo contrari ideologicamente al fatto che si costruisca. Quando hai una città che è ambita dagli universitari e non hai case in affitto a prezzo adeguato, non possiamo certo essere contrari a costruirne di nuove. Ma con il garbo necessario, rispettando l’ambiente».