La Casa di Elon Musk ha iniziato a distribuire i primi modelli. Stupisce l’altezza davvero ridotta che rende la vettura prettamente urbana
È un debutto accidentato, questo, per Model Y. Un debutto su di un terreno accidentato anche per un Suv. Con la pandemia di Coronavirus che in Oriente ha già mandato a KO il mercato dell’auto e negli USA costretto la stessa Tesla a interrompere la produzione, rischia non solo di passare inosservato ma anche di essere rallentato. Tuttavia, la Casa automobilistica di Elon Musk ha iniziato a consegnare i primi veicoli, dunque ecco ciò che sappiamo ora.
Che cos’è il Tesla Model Y
Nonostante l’aspetto vagamente berlineggiante, Tesla Model Y è un Suv in piena regola e le sue dimensioni lo confermano: è lunga 4,75 metri, larga 1,92 e alta 1,62, con un passo di 2,89 metri. L’altezza minima da terra è invece pari a 167 mm. Davvero poco. Tesla in merito dice che è stata una scelta necessaria a rendere il mezzo più sicuro. Come la stragrande maggioranza dei Suv in commercio, quindi, anche Model Y può solo andare sull’asfalto mentre, a quell’altezza, è impossibile pensare di affrontare terreni accidentati o dislivelli significativi senza danneggiare l’auto.
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Come tutte le automobili americane, anche Model Y è un macchinone. Lo dicono le dimensioni, lo dicono gli interni, capaci di contenere fino a sette persone. La trazione integrale Tesla ha due motori elettrici indipendenti che le assicurano l’invidiabile scatto da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi (dichiarati, si intende). Non che faccia differenza: nella vita reale i 100 km vengono raggiunti solo in quarta o in quinta, specialmente su di un’auto che, dimensioni a parte, è marcatamente cittadina, ma il dato permette di intuire le prestazioni di Model Y e, quindi, la potenza.
Continuando con i dati dichiarati da Tesla, la velocità massima è di 241 km/h, l’autonomia è pari a 505km (davvero invidiabile), 480 km (stima WLTP) ed è in grado di ricaricare 270 chilometri in soli 15 minuti presso i Supercharger messi a disposizione in tutto il mondo dalla Casa americana. Attualmente sono circa 16mila, troppo pochi, ma si confida che aumentino.