Parte oggi la settimana dell’ape, StartupItalia! la racconta ricordando gli incontri e i seminari promossi dall’UE e intervistando i fondatori di una startup italiana che si batte per un’apicoltura meno stressante
Soprattutto in questo periodo, non era rado, frequentando orti, parchi e giardini, sentire nelle orecchie il ronzare caratteristico delle api. Oggi, però, se ci si fa caso, le api quasi non si vedono più. Questo insetto operoso, molto utile tanto all’impollinazione delle piante quanto all’uomo, è infatti in grave pericolo e in costante diminuzione un po’ in tutto il mondo. Vecchio Continente incluso.
Che cos’è la Beeweek
Per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema tanto importante qual è del resto la sopravvivenza di questo nostro piccolo amico, è in arrivo “Beeweek” 2018, la tre giorni (dal 26 al 28 giugno) dedicata al mondo delle api e dell’apicoltura promossa dal Parlamento europeo, con il corso “Gembloux Agro-Bio Tech” dell’Università di Liegi, l’associazione RBA (Réseau Biodiversité pour les Abeilles) e il progetto “BeeOdiversity”.
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Giunta alla settima edizione, la settimana delle api conterrà al proprio interno workshop, incontri e seminari, e focalizzerà l’attenzione sul martoriato mondo di questi simpatici insetti a strisce e sui metodi utilizzati dagli apicoltori per preservare la specie, fondamentale per l’ecosistema mondiale.
3Bee, la startup amica delle api
A riguardo, in Italia è nata “3Bee”, la startup fondata un anno e mezzo fa da Niccolò Calandri, Riccardo Balzaretti ed Elia Nipoti, con l’intento di sviluppare il primo sistema Hi-Tech e low cost di monitoraggio e salvaguardia delle apicolture. «Sono un ingegnere elettronico – spiega Niccolò Calandri – In pieno dottorato ho pensato di creare un sistema innovativo per la protezione delle api. Conoscevo Riccardo sin da bambino, siamo cresciuti insieme, e mi fece presente che la sua apicoltura era un disastro: difficile da gestire, richiedeva sempre più tempo. Allora, abbiamo progettato un dispositivo per poter controllare l’alveare a distanza».
L’Italia, in particolar modo, oltre ad essere uno dei maggiori produttori di miele europeo, con un consumo dell’85% del prodotto annuo, sta assistendo ad un pericoloso aumento della mortalità dei piccoli insetti neri e gialli. I colpevoli? Pesticidi, parassiti e condizioni climatiche. Le api non sono importanti soltanto per la produzione del dolce alimento, ma per l’intero ecosistema.
Con l’impollinazione di più di 400 specie di piante, gli insetti sono fondamentali per l’intera agricoltura. Un patrimonio inestimabile, per colpa dell’uomo in netto calo. 3Bee offre la possibilità, tramite un dispositivo IOT da installare all’interno dell’alveare, di monitorare, dal proprio smartphone, lo stato di salute delle api; la temperatura; l’umidità; la frequenza con la quale gli insetti comunicano tra loro ed il peso dell’alveare. Tutto questo evita un ulteriore stress sia agli animali che all’apicoltore.
Vendite e distribuzione
«Siamo venditori di un servizio, di un modello di allevamento, che potrebbe essere applicabile a tantissime altre specie animali. Per adesso, lo stiamo testando anche su suini e polli», spiega il cofondatore. L’obiettivo è quello di arrivare alla vendita di 50.000 dispositivi per apicolture in Europa nell’arco di 3 anni. I giovani, nei mesi di marzo ed aprile, hanno già venduto 100 apparecchi e ne stanno producendo altri 200, date le numerose richieste. «Le più importanti apicolture in Europa, oltre all’Italia, si trovano in Germania, Spagna, Francia e nei paesi dell’Est come Bulgaria, Romania e Turchia. Inoltre, vorremmo arrivare a toccare anche l’Egitto del nord», precisa Niccolo’.