Le ultime settimane ci stanno offrendo un panorama dei social media in vero fermento. Non che si tratti di una sorpresa, ma il movimento in atto per certi versi è sorprendente. Quello che sta succedendo da alcuni giorni, iniziato a settembre di quest’anno, in relazione a Bluesky dimostra che gli utenti hanno bisogno di luoghi alternativi.
La motivazione in realtà è duplice. Alla base la necessità di sfuggire a luoghi sempre più tossici, dove l’algoritmo del proprietario (vale per X e per le app Meta) ha finito per rendere le conversazioni sempre più polarizzate. Ma vi è anche la necessità di esplorare luoghi, sebbene molto meno frequentati, ma più liberi. Liberi quindi da algoritmi polarizzanti e meno attenti agli interessi veri degli utenti.
Bluesky da alcuni giorni va ormai affermandosi come alternativa privilegiata. L’app sta crescendo al ritmo di 1 milione di utenti al giorno, e ha da poco superato i 20 milioni di iscritti globali. Numeri che a molti dicono poco, ma la velocità con cui questi numeri crescono sono in realtà molto indicativi. Bluesky potrebbe essere visto come un segnale di cambiamento, una piattaforma che promette di restituire agli utenti il potere su ciò che vedono, condividono e sperimentano online. Quello che seguirà è un resoconto di che cosa rende interessante, fino a questo momento, questo luogo.
Dalle origini a Jay Graber
Bluesky, come già ricordato in altre occasioni, affonda le sue radici nel 2019, quando Jack Dorsey, allora CEO di Twitter, concepì un’idea allora coraggiosa: creare un protocollo decentralizzato per i social media, capace di rendere gli utenti proprietari dei propri dati. Dopo aver lasciato Twitter nel 2021, Dorsey affidò il progetto a Jay Graber, esperta di blockchain e tecnologie decentralizzate, che trasformò Bluesky in una piattaforma indipendente con una missione chiara: offrire uno spazio online libero da pubblicità invasive e algoritmi opachi.
La chiave di Bluesky è l’Authenticated Transfer Protocol (AT Protocol), un’infrastruttura progettata per consentire interoperabilità e portabilità tra diverse piattaforme. Sebbene alcune funzionalità, come la portabilità completa degli account, siano ancora in fase di sviluppo, questa visione rappresenta una svolta rispetto ai modelli centralizzati.
Le funzionalità che fanno la differenza
A prima vista, Bluesky potrebbe sembrare simile a X. Diciamo che la somiglianza è voluta, essendo nato in quel contesto, ma le differenze ci sono. La piattaforma al momento offre strumenti innovativi che trasformano l’esperienza utente in qualcosa di altamente personalizzabile.
Alcune delle funzionalità principali:
- Custom Feeds – Immaginiamo di poter decidere cosa vedere nel nostro feed e in che ordine, senza dover sottostare a un algoritmo imposto. Bluesky prova a rendere possibile tutto questo, permettendo agli utenti di seguire o creare feed personalizzati che organizzano i contenuti secondo le loro preferenze.
- Gestione delle liste e degli Starter Packs – Le liste consentono di organizzare i contatti in gruppi specifici, rendendo più semplice seguire conversazioni o argomenti di interesse. E poi ci sono gli Starter Packs (molto usati in questi ultimi giorni), invece, che offrono ai nuovi utenti pacchetti curati di account e feed algoritmici, facilitando l’ingresso nella community.
- Moderazione trasparente e componibile – A differenza delle piattaforme centralizzate, Bluesky consente agli utenti di decidere come filtrare i contenuti indesiderati, offrendo un controllo sulla propria esperienza.
- Handle personalizzati basati su domini – Questa funzionalità permette agli utenti di utilizzare un dominio come identificativo, migliorando la credibilità e offrendo maggiore controllo sulla propria identità online.
- Assenza di pubblicità – Bluesky, al momento, rinuncia completamente alla monetizzazione tramite inserzioni pubblicitarie, concentrandosi su un’esperienza utente pulita e priva di distrazioni. La fonte di reddito della piattaforma è legata alla vendita di domini. Anche se allo studio c’è la elaborazione di un modello Premium, diverso da quello che si vede su X.
Cosa manca ancora e cosa c’è
Certo, mancano ancora le bozze, la possibilità di modificare i contenuti, gli account privati (tutto è pubblico su Bluesky), ma al momento, a detta di molti utenti, sulla piattaforma si respira un’aria più libera e frizzante. Ma si possono aggiungere video (fino a 60 secondi), inviare messaggi privati, usare GIF e comporre post con un massimo di 300 caratteri. Infatti i contenuti si chiamano “post”, come la stessa Jay Graber ha tenuto a sottolineare, e non skeet (sky+tweet= skeet). Da notare la funzione di blocco su Bluesky funziona davvero, rispetto a quello che è diventata oggi su X. Dove gli utenti bloccati possono comunque leggere i contenuti, senza interagire.
La crescita esponenziale di Bluesky
Secondo Similarweb , l’utilizzo di Bluesky, negli ultimi giorni, è aumentato di circa il 519% negli Stati Uniti; mentre nel Regno Unito si è registrato un aumento del 350% negli utenti attivi giornalieri. Inoltre l’app risulta essere molto scaricata in diversi paesi, Italia inclusa. Negli ultimi giorni i downloads sono aumentati anche nel nostro paese portando l’app ad essere sempre presente tra quelle più scaricate. Superando anche X, ad esempio su Android.
Le tappe di Bluesky
Bluesky non è esploso dall’oggi al domani. Ogni fase della sua crescita racconta una storia di transizione e opportunità:
- Ottobre 2022: Bluesky avvia una beta su invito, attirando una piccola comunità di utenti interessati alla decentralizzazione.
- Aprile 2023: la piattaforma supera i 500mila utenti, complice il malcontento verso X dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk.
- Febbraio 2024: con l’eliminazione del sistema a inviti, Bluesky registra un’impennata, raggiungendo i 5 milioni di iscritti.
- Agosto 2024: la migrazione di utenti brasiliani, causata dal blocco di X nel paese, porta Bluesky oltre i 10 milioni di iscritti.
- Novembre 2024: con un ritmo di crescita senza precedenti, la piattaforma supera i 20 milioni di utenti e continua a espandersi al ritmo di 1 milione al giorno.
Questa crescita non è solo un dato statistico, ma il segnale di una trasformazione più profonda all’interno del panorama dei social media e nel modo in cui le persone scelgono di vivere le piattaforme digitali.
Jay Graber, AI e trasparenza
Alla guida di Bluesky c’è Jay Graber, una leader che ha saputo trasformare un progetto sperimentale in un fenomeno globale. In un’intervista al New York Times del 17 novembre 2024, Graber ha spiegato come l’intelligenza artificiale (AI) giochi un ruolo centrale nella piattaforma:
- Personalizzazione avanzata: l’AI viene utilizzata per migliorare i Custom Feeds, offrendo agli utenti contenuti sempre più in linea con le loro preferenze.
- Moderazione intelligente: algoritmi di AI aiutano a identificare contenuti tossici o inappropriati, garantendo un ambiente sicuro senza compromettere la libertà di espressione.
Graber ha sottolineato che la trasparenza è il cuore di Bluesky: gli utenti possono non solo vedere come funzionano gli algoritmi, ma modificarli o crearne di nuovi, aprendo una strada verso un social media realmente collaborativo. Prima di unirsi a Bluesky, Jay Graber è stata attivamente coinvolta a far crescere il web decentralizzato e ha pubblicato diverse ricerche sui social media decentralizzati. Il suo viaggio con Bluesky è iniziato quando fu invitata a partecipare alle discussioni sulla creazione di un protocollo decentralizzato. Colpita dalla sua visione, Twitter l’ha scelse per guidare il progetto.
«Ero una delle persone esperte in quella piccola chat room con un gruppo di persone che sembravano sapere di cosa stavano parlando», ha detto Graber a The Verge. Con determinazione ha voluto che Bluesky diventasse un’entità indipendente, una mossa che si è rivelata lungimirante dati i successivi cambiamenti di proprietà di Twitter. «Vogliamo costruire qualcosa che garantisca agli utenti la libertà di muoversi e agli sviluppatori la libertà di costruire», ha detto nell’intervista al New York Times .
Il suo approccio è in linea con un movimento più ampio nel settore tecnologico che sostiene piattaforme decentralizzate che riducano il potere delle grandi aziende tech sui dati degli utenti e sulla moderazione dei contenuti.
Mastodon e Threads crescono ancora
Tra le alternative che nel corso dei mesi sono apparse come meteore, soltanto due ancora valide. E parliamo di Mastodon e Threads. Entrambe crescono e riescono ad agganciare questo fermento che ormai si respira da qualche settimana. Mastodon, piattaforma di microblogging open source lanciata nel 2016, ha consolidato la sua posizione nel fediverso, l’insieme di reti sociali federate che promuovono la decentralizzazione e l’interoperabilità.
Secondo le statistiche di FediDb, a giugno 2024 Mastodon contava 804mila utenti attivi mensili. Recentemente, il fondatore Eugen Rochko ha dichiarato che, grazie all’esodo da X, Mastodon sta vivendo un momento di crescita, con un aumento del 47% dei download su iOS e del 17% su Android.
La piattaforma si distingue per la sua struttura decentralizzata, basata su server indipendenti chiamati “istanze”, che permettono agli utenti di scegliere comunità con regole e moderazioni specifiche. Questa architettura offre maggiore controllo sui dati personali e sulle interazioni, rispondendo alle esigenze di chi cerca un ambiente più sicuro e personalizzato.
Viene percepito come “complicato” dalla gran parte degli utenti. Di certo non diventerà una piattaforma molto frequentata, ma manterrà il suo ruolo di nicchia. Threads, lanciato da Meta nel luglio 2023 come risposta a X, ha registrato una crescita impressionante in queste ultime. A novembre 2024, la piattaforma ha superato i 275 milioni di utenti attivi mensili, crescendo di 15 milioni di utenti nelle prima due settimane di novembre.
Questa espansione è stata facilitata dall’integrazione con Instagram, permettendo agli utenti di conservare i follower e condividere contenuti in modo fluido tra le due piattaforme. Threads offre messaggi testuali fino a 500 caratteri, con la possibilità di includere link, foto e video di massimo 5 minuti. La piattaforma ha in programma l’introduzione di pubblicità a partire da gennaio 2025.
Meta sta lavorando per facilitare l’aggiornamento sugli argomenti, migliorando l’esperienza utente e aumentando il tempo medio trascorso sulla piattaforma. Queste alternative a X stanno ridefinendo il panorama dei social media, offrendo agli utenti nuove opzioni per interagire e condividere contenuti in ambienti più controllati e personalizzati.
Il futuro di Bluesky
Possiamo dire che Bluesky non è solo una piattaforma emergente. Ad oggi rappresenta ciò che i social media potrebbero diventare. La sua crescita straordinaria dimostra che esiste una domanda concreta per esperienze online più aperte e trasparenti. Con funzionalità ancora in via di sviluppo Bluesky è ben posizionato per ridefinire l’intero ecosistema dei social network. La vera sfida sarà mantenere questa visione in un panorama sempre più competitivo.
Serve inserire questa piattaforma all’interno degli strumenti già in dotazione? Assolutamente sì. Per due motivi: il primo è quello di appropriarsi del proprio handle, poi magari si può decidere di usarla in seguito; il secondo è che vale la pena sempre sperimentare e conoscere piattaforme nuove e poi decidere come muoversi.