«Che differenza c’è, Pier Claudio, tra il bianco e il nero? Parliamo di diamanti naturali». Se su TikTok vi è capitato almeno una volta di atterrare sui video del profilo DiamonDiamonD, dove il gemmologo Andrea Falcioni, romano da generazioni, interroga i suoi collaboratori con lo stesso tono del prof molto esigente, il cui voto è decisivo per evitare il debito a scuola, ebbene potreste pensare che sia tutto show.
In verità l’esperto mantiene il suo stile inconfondibile anche durante una semplice intervista. «Quando siamo partiti con i social ho posto un’unica condizione: mettete voi i contenuti, io sono contrario. I social sono sì un grande strumento, ma vengono anche usati in modi agghiaccianti. I primi video li hanno caricati a mia insaputa. Nella mia idea di competenza vale anche il fatto che non deve essere ostentata. Ci si deve sempre ridere sopra».
Perché i diamanti valgono così tanto?
Parliamo di un mestiere, quello del gemmologo, tra i più antichi. «Il commercio dei diamanti è estremamente tradizionale. Ad alti livelli gli accordi vengono stretti verbalmente. Vale così da 500 anni. Funziona sulla parola e se non la mantieni vieni segnalato. E non sei più attendibile». Prima di farci raccontare la sua storia qualche altra nozione base per non sentirsi proprio impreparati sulla materia.
«Se si parla di diamanti la città più importante in Europa è Anversa. Prima della Seconda Guerra Mondiale era Amsterdam. Negli USA c’è New York, mentre in Israele Tel Aviv». E che momento è questo per il mercato? «Negli ultimi anni la percentuale di grezzo estratto è stata inferiore alla percentuale di grezzo venduto. Nel medio lungo periodo ci si attende un ulteriore apprezzamento delle quotazioni».
@_diamondiamond_ Per voi è un metodo ‘’infallibile’’? #diamondiamond #veroofalso #realorfake #diamanti #bocciato #metodoinfalible #perte #segreto ♬ suono originale – DiamonDiamonD
Ma, insomma, perché i diamanti sono così preziosi? «Dipende da vari fattori: anzitutto la scarsità. Parliamo di un bene che da una parte presenta elementi semplici, come atomi di carbonio. D’altra parte si forma a circa 200 km sotto la crosta terrestre, in condizioni estreme di temperatura e pressione. Necessita di decine di milioni di anni per formarsi». Ma come si diventa gemmologi? La storia di Andrea Falcioni è molto lunga prima di arrivare al successo su TikTok e le altre piattaforme.
La storia di Andrea Falcioni
«In effetti da bambino mi piacevano i minerali, ma in passato ho fatto tutt’altro, come il maestro di tennis. Non mi mancava nulla». Prima degli anni Duemila consegnava il pane di notte e successivamente ha costruito un’azienda insieme al padre. «Eravamo fornitore dello Stato del Vaticano. Raggiungevamo 500 clienti nel Centro Italia». La passione per l’artigianato e le cose fatte bene si è perfezionata, fino a quando nel 2012 ha aperto DiamonDiamonD. «L’approccio coi diamanti è stato casuale: avevo conosciuto una famiglia attiva nel settore e ho cominciato ad acquistare quelli da investimento».
@_diamondiamond_ Di che colore sono i diamanti? #diamondiamond #pierclaudio #diamanti #fancy #color ♬ suono originale – DiamonDiamonD
Non sono la stessa cosa rispetto a quelli che trovate nelle vetrine lungo le vie del lusso. «I diamanti vengono divisi in due categorie: da gioielleria e da investimento. I primi sono di bassa qualità, gli altri di altissima qualità. Parliamo comunque di investimenti di medio lungo periodo». Come per molti altri lavori non esiste un percorso predefinito per diventare gemmologo. «Resta una attività pratica, in cui occorrono gli studi. Come università c’è la facoltà di geologia. Per chi poi vuole avvicinarsi esistono corsi gemmologici».
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DiamonDiamonD: algoritmi e tecnologia
E poi c’è la tecnologia. In un mercato dove i valori dei beni possono raggiungere svariate decine di milioni di euro, il tema della lavorazione è centrale, ma anche la sicurezza richiede investimenti. «Dal punto di vista dell’innovazione si è passati da sistemi meccanici a quelli al laser, tranne per i diamanti di eccezionale grandezza che vengono ancora tagliati a “mano”». L’azienda romana ha poi strutturato uno studio decennale insieme a un fisico cibernetico che ha poi prodotto un macchinario in grado di compiere una risonanza magnetica del diamante in 3D.
«Abbiamo brevettato un algoritmo che riconosce il diamante con un margine di errore di 1 su 80 milioni – racconta Andrea Falcioni -. Non identifica che un diamante è un diamante, ma verifica cosa succede dopo che è stato certificato e va sul mercato. La prima preoccupazione di un cliente che porta un anello da rimettere a misura è che non venga sostituito. Riuscire a riconoscere un diamante è un elemento di alta innovazione».
Proprio perché, si sa, i diamanti costano, è interessante farsi dare un ordine di grandezza. «I due di maggior valore che ho periziato sono stati uno da 18 carati a Ginevra, da 30 milioni di dollari, e un altro da 35 milioni, il più grande diamante verde intenso, a Tel Aviv».
Ma con un mercato di questa entità, davvero con i social si riesce a vendere di più? «Con TikTok abbiamo iniziato pochi mesi fa. Non avevamo mai pensato prima di fare qualcosa legato all’ecommerce. È venuto da noi un ragazzo, Giacomo, appena diplomato, che ha spinto perché aprissimo i canali. I contenuti che facciamo rispettano condizioni specifiche: le informazioni tecniche e gemmologiche devono essere professionali, inattaccabili». . Divulgazione su una materia estremamente di nicchia. Ma i ritorni economici si notano? «Il grosso non arriva da TikTok: vendiamo di più soprattutto grazie a YouTube e Instagram».