Sono passati poco più di dieci anni dal primo video della Ice Bucket Challenge. Nel 2014 su Facebook e sugli altri social fioccavano filmati di persone, dai VIP alla gente comune, mentre si facevano gettare addosso un secchio di acqua ghiacciata. La viralità derivava dal fatto che ciascuno a sua volta decideva di nominare altre persone che dovevano prestarsi a questa iniziativa. Si è trattato di una delle challenge più famose, nata per sostenere una raccolta fondi a scopo benefico.
Qual è la storia della Ice Bucket Challenge?
Il primo a fare la Ice Bucket Challenge è stato Chris Kennedy, un golfista della Florida il cui obiettivo era raccogliere fondi per un parente a cui era stata diagnosticata la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). L’uomo ha poi nominato altre persone per prestarsi alla sfida social e quando la challenge ha coinvolto Jeanette Senerchia, il cui marito Anthony era affetto da SLA, l’iniziativa ha cominciato a divenire sempre più virale. Pat Quinn e Pete Frates hanno contribuito a far conoscere ancora di più la Ice Bucket Challenge attraverso i social.
Secondo le stime 17 milioni di persone hanno preso parte all’Ice Bucket Challenge, permettendo la raccolta di 220 milioni di dollari per la ricerca.
Perché si parla di Ice Bucket Challenge oggi?
#SpeakYourMIND è l’hashtag che sta facendo tornare di attualità la challenge. L’hanno ripresa alcuni studenti americani che hanno organizzato una raccolta fondi per generare consapevolezza attorno al tema della salute mentale. I promotori hanno deciso di mobilitarsi dopo che due loro amici si sono tolti la vita.
Finora le donazioni hanno superato i 370mila dollari e hanno riportato di attualità una iniziativa che oltre dieci anni fa aveva visto VIP prestarsi alla challenge: Bill Gates, LeBron James, Donatella Versace, Donald Trump sono alcuni dei nomi noti che nel 2014 hanno preso parte all’Ice Bucket Challenge.