Per molti intervistati si troverebbe sulla penisola italiana o in quella iberica. Altri lo posizionano perfino sull’Inghilterra…
Una curiosa – ma anche preoccupante – grafica apparsa sul profilo Twitter della società statunitense Morning Consult rivela un dato ancora più curioso e preoccupante: la quasi totalità degli americani non ha idea di dove sia localizzato l’Iran. Questo nonostante quotidianamente il loro presidente, Donald Trump, minacci proprio quel Paese di trascinarlo in un conflitto, radendone al suolo anche i monumenti nazionali.
Dove sta l’Iran?
Solo il 28% degli intervistati (su di un campione totale di 1995 utenti), scrivono gli analisti di Morning Consult, è stato in grado di individuare correttamente l’Iran su una mappa del Medio Oriente. Il 23% ha risposto in modo esatto ma avvalendosi di una mappa più ampia. L’8% degli interpellati ha invece commesso un errore tutto sommato più comprensibile e ha confuso l’Iran con l’Iraq.
La società ha poi tradotto i clic delle risposte degli intervistati in una infografica che mette brutalmente in evidenza l’ignoranza statunitense. Non sono pochi, infatti, gli utenti che pensano che l’Iran trovi casa sulla penisola iberica o sull’italico stivale. Molti ex coloni particolarmente ingrati, poi, lo individuano sulle isole del Regno Unito.
In molti, infine, collocano l’Iran nella zona balcanica, in Francia e in Germania. Tantissimi sono genuinamente convinti che sia un Paese africano. Errori così grossolani da fare accapponare la pelle anche perché il sondaggio è stato condotto tra il 4 e il 5 gennaio, cioè prima del lancio dei missili iraniani sulle basi statunitensi in Iraq ma comunque cinque giorni dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani durante il raid Usa a Baghdad.
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Cosa significa questo? Che chi ha risposto (sbagliando) nei cinque giorni precedenti non ha seguito un solo telegiornale o aperto un quotidiano, strabordanti di mappe della regione e infografiche del raid. Una ignoranza frutto forse di una visione “statunitese-centrica” che potrebbe anche non meravigliare ma che non manca di destare qualche preoccupazione. Resta da sperare che i generali americani siano un po’ più sul pezzo.