Lo stress, si sa, è una brutta bestia. E non è tanto un modo di dire, perché chi è stressato sul serio vive realmente la vita combattendo quotidianamente con un mostro, come prova a insegnarci Looking Up I See Only A Ceiling.
Sviluppato da un artista solitario, di cui purtroppo conosciamo solo il nome d’arte, silver978 e il fatto che sia un nostro connazionale (se ci leggi, fatti avanti che vorremmo conoscerti), Looking Up I See Only A Ceiling, è una brevissima (nemmeno un’ora) ma intensa avventura grafica disegnata a mano. I tre finali differenti, purtroppo, per quanto graditi non lo rendono particolarmente rigiocabile.
Il formato scelto per l’immagine ci ha ricordato parecchio le avventure per Nintendo DS e, in particolar modo, Another Code Two Memories (a proposito, letta la nostra recensione di Another Code Recollection?) ma con ogni probabilità lo sviluppatore voleva creare qualcosa affine a Instagram e a TikTok, per sottolineare la contemporaneità dell’opera.
Certo, il titolo di Cing era colorato e contemplava un buon numero di personaggi con cui scambiare quattro chiacchiere, mentre Looking Up I See Only A Ceiling è buissimo ed è un viaggio in se stessi. Entrambe le opere però sono fortemente intimiste e toccano le corde dell’animo del giocatore. Non possiamo dirvi molto sulla sinossi alla base di questo videogame tutto italiano perché è davvero cortissimo e rischieremmo di rovinarvi la sorpresa e il piacere di andare avanti per i fatti vostri.
Sappiate solo che tocca temi adulti e lo fa con la dovuta delicatezza e sensibilità, senza paternalismi di sorta o pretese di sostituirsi alla cura di un adulto o di un professionista. Davvero belli i disegni, che paiono un manga, così come le musiche le quali, nella loro semplicità, riescono a entrarti nella testa. Proprio come Looking Up I See Only A Ceiling.