Un titolo indie che fa pensare in attesa della pesca grossa
Può una città di pescatori, affacciata sull’immenso Oceano Atlantico, avere paura di salpare e affrontare l’ignoto? Forse è quello che stanno provando gli stessi sviluppatori di Moonglow Bay, arrivati con il loro primo titolo nel mare magnum del gaming. Stiamo parlando di Bunnyhug, software house indie fondata nel 2018 in UK, che ha lanciato pure sulla next gen di Xbox un titolo in voxel art ambizioso e ricco di dettagli narrativi. Su StartupItalia non sono mancate le recensioni di simulatori di pesca, titoli dall’esperienza sincera ma non sempre appaganti. Moonglow Bay tenta una strada diversa da quanto visto finora e non soltanto dal punto di vista grafico. C’è una storia che commuove e sa prendere il gamer in una trama non banale.
Il videogioco è ambientato sulla costa est del Canada, siamo negli anni Ottanta, in una località con una fortissima tradizione di pesca. Qualcosa però si è rotto: voci e storie su un misterioso mostro marino hanno inceppato la macchina produttiva, scoraggiando ogni pescatore e mandando in bancarotta l’intera comunità. La nostra protagonista è una donna che non ha mai pescato prima d’ora, madre sola dopo la scomparsa del compagno in mare. Partire dalla perdita e dal dolore non è quanto di più ci si aspetta da un videogioco votato alla pesca.
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Eppure, dopo questo incipit, Moonglow Bay si svela come un’esperienza in console che vuole trasmettere una sensazione di rinascita e di tranquillità. La paura, si potrebbe dire, si sconfigge vivendo e affrontando le difficoltà. Di certo non si ottiene nulla rimanendo fermi a terra. E infatti le cose da fare sono moltissime nel videogioco indie: per esempio, ci sono oltre cento specie di pesci da pescare, cucinare oppure donare all’acquario cittadino (qui c’è lo zampino di Animal Crossing).
Moonglow Bay ci ha ricordato le sensazioni di relax che abbiamo provato sempre su Xbox Series X/S con Lake, altro titolo indie che ha scelto di seguire una strada interessante di evoluzione del gaming. La competizione viene messa da parte, per assecondare un’inclinazione al divertimento in console che coinvolge in una storia e in un’esperienza che sanno di vita vera. Forse a nessun capiterà di doversi occupare di un peschereccio, ma le difficoltà di questa donna non sono improbabili. Ecco perché non è difficile affezionarsi.
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Come RPG, Moonglow Bay è divertente e non genera frustrazione con troppe specifiche. Senz’altro richiede impegno e dedizione per completare le missioni e collezionare tutti i pesci. Il mondo che i gamer sono chiamati ad esplorare è vario e colorato, con dinamiche di pesca divertenti e intuitive. Longevo il giusto, è un’esperienza che suggeriamo soprattutto a chi ha buone ragioni per passare buona parte dei week end d’autunno in poltrona con un titolo a cui dedicarsi almeno fino a Natale.