Shigeichi Negishi, l’inventore del karaoke, è morto all’età di 100 anni dopo aver contribuito a rivoluzionare il settore dell’intrattenimento musicale a livello globale. Era il 1967 quando la sua azienda giapponese, la Nichiden Kogyo, attiva proprio nel settore dell’elettronica ha messo in commercio lo Sparko Box, una prima versione di quelle apparecchiature che avrebbero dato in mano un microfono a milioni di persone perché si cimentassero con un’esibizione dal vivo, come se fossero vere star.
A ispirarlo nel lanciare questa macchina musicale è stato un suo collega, distintosi in una performance canora tutt’altro che brillante. Negishi ha riflettuto sul fatto che, se avesse avuto una traccia di accompagnamento, avrebbe concluso una performance meno desolante.
La scomparsa di Shigeichi Negishi è stata ripreso per primo dal Wall Street Journal. L’inventore del karaoke è morto a 100 anni a fine gennaio, ma soltanto nei giorni scorsi la figlia lo ha reso pubblico. A colpire della sua storia è il fatto che l’uomo non ha mai deciso di brevettare la sua invenzione ed è riuscito a vendere appena 8mila Sparko Box a bar, ristoranti e love hotel.
Che cosa significa la parola karaoke?
Come ha riportato anche Rolling Stone, il termine karaoke non è stato inventato da Shigeichi Negishi. In Giappone e in America esperienze simili, come il jukebox, erano molto diffuse per dare modo alle persone di esibirsi di fronte a un piccolo gruppo di persone. La parola karaoke già esisteva, peraltro, come risultato della fusione di kara (vuoto) e oke (orchestra): in sostanza indica quando un artista canta senza la presenza di un’orchestra, ma sopra una traccia pre-registrata.
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Shigeichi Negishi avrebbe voluto chiamare karaoke il suo apparecchio – uno schermo su cui compariva il testo della canzone da cantare a tempo – ma qualcuno nella sua azienda lo ha convinto che la parola sarebbe stata confusa con “kan’oke”, che in giapponese significa bara. Non è infine nemmeno riuscito a proteggere la propria idea: depositare un brevetto in Giappone risultava infatti estremamente complesso all’epoca.